Paolo Poli presenta:
Il mondo d'acqua (1964)
Due tempi di Aldo Nicolaj
- Interpreti: Paolo Poli, Lia Orrigoni, Edoardo Borioli, Jole Silvani, Donato Castellaneta, Armando Celso, Claudia Lawrence, Sandro Pizzorro, Graziella Porta, Enzo Riga
- Musiche: Tito Fontana
- Azioni mimiche: Claudia Lawrence
- Scene: Eugenio Guglielminetti
- Direzione artistica: Paolo Poli
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Programma di sala (pagine 24)
- Il professorino che canta (Camilla Cederna)
- Il mondo d'acqua (Aldo Nicolaj)
- Il cast
- Rassegna stampa - Fotografie
Aldo Nicolaj, nato in Piemonte, si è laureato in lettere presso l'Università di Torino nel 1946, al ritorno dalla Germania, dove un vagone blindato lo aveva trasportato non certamente in viaggio di piacere. Fino al 1950 ha insegnato in un Ginnasio Liceo della Riviera dei Fiori, poi è partito per l'America Centrale ed è stato fino al 1955 direttore dell'Istituto Italiano di Cultura nel Guatemala, il paese dei vulcanI. Attualmente vive a Roma ed è sceneggiatore alla Televisione. Ha vinto alcuni premi teatrali ed ha scritto una quindicina di commedie, rappresentate in Italia e all'estero. Più all'estero che in Italia. “Il mondo d'acqua” è stato messo in scena nel maggio scorso, in prima assoluta, al Festival di Vienna al Wolkstheater. La commedia è attualmente rappresentata a Leningrado ed a Stoccolma ed è in cartellone, per la presente stagione, nei teatri di varie capitali europee.
L'idea di scrivere “Il mondo d'acqua” mi è venuta cinque anni fa, in un pomeriggio d'inverno, dentro una specie di casermone, dove lavoravano centinaia di impiegati. Mi trovavo in un corridoio a cui si affacciavano tante porte a vetri, dalle quali trapelava una luce irreale, verde, l'acquario. Da una di quelle porte, ad un tratto, venne fuori un giovanotto allampanato, che sembrava boccheggiasse: arrivò fino in fondo al corridoio, dove c'era una finestra, la spalancò, si affacciò respirando a pieni polmoni, poi la rinchiuse e, in silenzio, ritornò alla sua stanza. La figura un poco allucinata di quel giovanotto mi rimase impressa: non potevo fare a meno di pensare a lui. Allora gli diedi un nome: Celestino Viola , uno stato civile, gli inventai attorno parenti, amici, colleghi e naturalmente una vicenda, quella de “Il mondo d'acqua”. Scrivendo la commedia mi sono affezionato a Celestino, tanto da identificarmi un poco in lui: perché anche a me capita spesso di sentirmi come una piccola ruota che gira a vuoto, nell'assurdo ingranaggio della vita moderna. Allora, per aiutare Celestino a risolvere il suo dramma, gli ho offerto una inconsueta possibilità di evasione. Capita a tutti di sentirsi, a volte, pesci fuor d'acqua, no? Lui, che con questa sensazione è nato e cresciuto, povero Celestino, è il disarmato eroe di questo mondo malato d'incomunicabilità. ALDO NICOLAJ
Il professorino che canta
Di Paolo Poli si può dire che è il tipico rappresentante del moderno attore di Cabaret, Cantante, mimo e decitore estroso, come tutti quelli che oggi gli somigliano, in più ha anche una buona cultura. Anzi sorprenderà il sapere che questo fiorentino, s'è laureato con 110 in letteratura francese, e ha insegnato a Firenze al Liceo Leonardo da Vinci. Suo padre era carabiniere, sua madre insegnante elementare. “E' una mammona tipo Cuore” racconta Poli che parlando un bel toscano ha il gusto della sintesi spiritosa e dell'apologo al posto giusto; e forse la sua passione per il teatro l'ha ereditata in parte da lei, “perché la mia mamma la storia la sceneggia, stia attenta, così”, e Poli rifà la lezione che ella tiene agli scolaretti di terza. "Ci sono due amiche che si incontrano” - Ciao Fulvia - - Ciao Cornelia -. - Oh, fa vedere, ma che bel braccialetto che hai! - e Fulvia: - Me l'ha portato mio marito dalla Tracia. Ma tu Cornelia, di braccialetti non ne hai punti?- lo no, Fulvia cara, ma ... Caio, Tiberio, venite qua -… (entrano i due bambini che tornano da scuola con in mano stili e tavolette), - ecco Fulvia, sono loro i miei gioielli -, e gli allievi senza fatica imparano l'aneddoto romano sulla madre dei Gracchi. Fin da piccolo Paolo Poli dimostrava doti d'attore, perché, leggendo le poesie in ginnasio “già facevo così con le mani”. Poi mentre frequentava l'università, prima di laurearsi con una tesi su Henry Becque, recitò alla radio nelle favole di Grimm, in commedie americane sulla delinquenza minorile, in vari romanzi sceneggiati e una volta fu Menico nei “Promessi Sposi”. Quindi laurea, un anno d'insegnamento al liceo scientifico (da Chaeaubriand ad Apollinaire: affascinati da un professorino così giovane e pieno di verve, gli studenti gli danno da leggere le loro poesie tipo Garcia Lorca e delle fantasie sui loro suonatori di jazz preferiti), quindi nel '59 Poli è a Genova nella compagnia “La borsa di Arlecchino”, che rappresenta Adamov e Jonesco in una cave di piazza De Ferrari. Poi sono venuti gli shows al Gerolamo, l'unico Cabaret per intellettuali intelligenti di tutta Italia, con brevi, raffinati quadri sulla letteratura italiana dalle origini fino a D'Annunzio, con il famosissimo “Cappuccetto Rosso” raccontato alla rovescia. Quest'anno con la trasmissione televisiva CANTAFIABA è diventato anche popolarissimo fra i bambini che lo considerano uno straordinario interprete moderno dei loro personaggi prediletti.
CAMILLA CEDERNA