Cooperativa Teatro Franco Parenti presenta:
La congiura dei sentimenti (1976)
Di Jurij Olesa.
- Interpreti principali: Franco Parenti, Bob Marchese, Oreste Rizzini, Chiara Toschi, Giovanni Battezzato, Pinara Pavanini, Chicca Minini
- Traduzione: Milly Martinelli
- Riduzione: Franco Parenti
- Musiche: Fiorenzo Carpi
- Scene e costumi: Gianmaurizio Fercioni
- Regia: Andrèe Ruth Shammah
Programma ANTEDITORE (pagine 32)
- Introduzione (Vittorio Strada)
- Jurij Olesa - Biografia - Discorso tenuto al Primo Congresso degli Scrittori Sovietici (1934)
- La congiura dei sentimenti (Milly Martinelli)
- Il testo completo - il cast - foto di scena
- Cooperativa Teatro Franco Parenti
LA CONGIURA DEI SENTIMENTI - Jurij Olesa
La mia commedia é il rifacimento del mio romanzo 'L'invidia'. In questo momento 'La congiura dei sentimenti' viene rappresentata a Mosca, al Teatro Vachtangov. Di essa posso dire che come ogni lavoro teatrale che nasce da un materiale letterario, soffre di lungaggini in alcuni pezzi, d'imprecisione nella trama e di verbosità. Se sullo stesso tema del romanzo avessi scritto una commedia senza avere il precedente letterario, l'opera sarebbe venuta completamente diversa. Assolutamente diversa da 'La congiura dei sentimenti' nella sua struttura e comunque di migliore qualità. Il tema della commedia é la lotta per il pathos. Il giovane personaggio Nikolaj Kavalerov, che ha Ia stessa età del XX secolo, entra in conflitto con il proprio benefattore, Andrej Babicev, comunista, direttore del trust delle industrie alimentari. Kavalerov considera Andrej ottuso, salumaio, idolo di pietra privo di sentimenti - una macchina che sopprime ògni umanità: pathos, tenerezza, personalità. Giovane, sogna di diventare I'assassino mercenario del secolo. Desidera ammazzare Andrej Babicev per non cedere senza combattere la propria individualità, che egli vede altamente creativa e ingiustamente destinata a scomparlre. Nasce la congiura contro il direttore. A capo della congiura c'é il fratello del direttore, un uomo fantastico, Ivan Babicev, il re dei cuscini. Il killer alza la mano, deve lasciare una cicatrice sul 'muso della storia'. Il mio scopo era di mostrate che il pathos non è un monopolio della gente del vecchio mondo, che esso non s'identifica con il fasto, che i costruttori del mondo nuovo e dei nuovi modi di vivere, più di chiunque altro sono umani e ciò che sembra al condannato la faccia di pietra dell'idolo, è in realtà il volto luminoso dell'uomo nuovo, che il condannato non può capire perchè la sua limunosità è accecante e per lui minacciosa. Tutta una serie di accuse mi è stata rivolta a proposito del protagonista, Andrej Babicev. La critica ha scritto che non era altro che un salumaio. Apposta io ho dato all'eroe comunista una professione eccentrica, per farlo diventare teatrale, vivo. Quindi, come contrappeso ai discorsi fioriti degli uomini del passato, volevo far diventare rozzo e ironico il vocabolario dell'eroe. Voievo contrapporre alle Ofelie un semplice salame e al non oggettivo romanticismo la concretezza. Lasciamo agli uomini del passato la rabbia, il rancore verso la capacità dell'uomo nuovo di essere il poeta del salame. E' più terribile la vita per coloro ai quali è rimasto poco da vivere. Fa più paura a Kavalerov avvertire il crollo del proprio romanticismo quando vede come questo si spezzi contro un affare tanto poco romantico quale il salame. Più di tutto mi preoccupa la comprensibilità per le masse delle mie commedie. Grandi teatri di prosa (Leningrado - n.d.t.) stanno lavorando sulla 'Congiura dei sentimenti' per renderla più esplicita. Mi pare che I'operazione stia riuscendo.