I PICCIONI DI PIAZZA MAGGIORE presenta:
La cucina del frattempo (1994)
Di Alessandro Bergonzoni
- Interprete: Alessandro Bergonzoni
- Scenografia: Mauro Bellei
- Regia: Claudio Calabrò
Programma di sala (pagine 6)
- Caro uomo della strada (Alessandro Bergonzoni)
- Note di regia (Claudio Calabrò)
- Biografia di Alessandro Bergonzoni
Note di regia
Una parte del lato oscuro e creativo della mente di Bergonzoni non conosce il raziocinio, l'altro, ancora più celato, si compone come trama fitta di tessuto, con relazioni logiche e complesse, di sottile teoria. Mescolando tutto si ricava dapprima imbarazzo e poi ebbrezza: infine bisogna scegliere (poi ancora imbarazzo, ma sarebbe troppo lunga .. ), seguire un capo dell'intreccio, separando l'ordito sino a ricavarne una figura che si stacchi dal resto ma ne conservi ingrandita la trama originale. Più semplicemente temo che privare la messa in scena di una elementare o complessa operazione teorica costringerebbe la scrittura di Bergonzoni ad un riduttivo ed unico momento comico, senza ridare al pubblico quello che, io ritengo, di originale e straordinario essa contiene. In questo "La cucina del frattempo" ritorna "il protagonista" nella veste di quello che, per noi, è il non personaggio Bergonzoniano; è ostile alle situazioni così come le situazioni, ma anche il mondo che lo circonda, lo soverchiano con ostilità (ovvero: può l'incapacità di rappresentarsi di un personaggio dipendere da cause endemiche e ineluttabili insite nella scrittura?). Non tragga in inganno questa parola perché l'ostilità di cui Bergonzoni circonda le sue creature può essere più piacevole di un confortevole sofà, ed il lato oscuro che ben conosce se stesso, può costruirvi intorno una riposante, drammatica (?) e (forse) impossibile giornata da protagonisti. È lo spettacolo del disordine, del subbuglio, della natura birichina che rifiuta le sue leggi, delle prospettive sfalsate. E che dire del tempo? Di quale unità si servirà? Delle molte ore che servono a consumare un pasto o dei pochi minuti necessari a sconvolgere una città? Il dubbio, comunque, non è di Bergonzoni, che di tante perplessità conserva solo certezze e le rappresenta con la precisione di un orologiaio e la fantasia di un equilibrista.
CLAUDIO CALABRO'