Teatro Regio di Parma presenta:
La fanciulla del West (1990)
Opera in tre atti di Guelfo Civinini e Carlo Zingarini dal dramma di David Belasco. Musica di Giacomo Puccini
- Interpreti principali: Marylin Zschau (Minnie proprietaria della "Polka") Giuseppe Giacomini (Dick Johnson fuorilegge) Silvano Carroli (Jack Rance sceriffo) Piero De Palma (Nick cameriere della "Polka") Luigi Roni (Ashby agente della Wells Fargo)
- Maestro Concertatore: Angelo Campori
- Regia: Piero Faggioni
- Maestro del coro: Marco Faelli
- Scene: Ken Adam
- Costumi: Piero Faggioni
Giacomo Puccini - Locandina - Il regista Piero Faggioni
Programma di sala (pagine 144)
- Una fanciulla ad Ovest (Gustavo Marchesi)
- Puccini alla conquista del nuovo West (Ruberns Tedeschi)
- Un melodramma del nuovo mondo (Bruno Cernaz)
- La febbre dell'oro (Arthur Hammond)
- Piero Faggioni - regista
- Cronologia delle rappresentazioni
- Organico del coro e dell'orchestra
- La trama e il libretto dell'opera
- Foto d'epoca
L'argomento
California, al tempo della febbre dell’oro (1848-1850), presso un campo di minatori, Minnie, giovane e bella, gestisce il saloon “la Polka”, dove i cercatori d’oro vengono a mangiare, a bere, a ballare, a giocare a poker, ad azzuffarsi, a imprecare e a bestemmiare e, naturalmente, a far la corte a Minnie; ma lei, unica donna tra quei bruti, e di fronte ad un avventuriero che si spaccia per sceriffo e che la insidia costantemente, si mantiene pura, addirittura vergine! Tratta i minatori come fratelli, li cura quando sono malati, fa loro scuola, insegna loro a leggere e a scrivere, legge e insegna loro la Bibbia (ma, prima, li interroga sulla lezione precedente!) e li consola quando la nostalgia di casa si fa più forte; ma c’è di più: custodisce, in un barile accanto al bancone del saloon, l’oro di tutti, che lo affidano a lei, come se lo depositassero nel caveau di una banca! Minnie si innamora del bandito Ramerrez, al quale lo sceriffo e i minatori danno inutilmente la caccia da mesi, che le si presenta sotto falso nome (Johnson). Lo invita nella sua casetta sulla collina, dove si scambiano baci e promesse d’amore. Arriva, però Rance, lo sceriffo, sulle tracce del bandito; Johnson si nasconde. Minnie apprende, indignata, che l’uomo che ama è in realtà un fuorilegge, che ha un’amante, che forse è venuto alla “Polka” proprio per rubare l’oro dei minatori. Quando Rance e i suoi si allontanano, Minnie, addolorata e offesa, scaccia Johnson; ferito da Rance, questi torna a rifugiarsi nella capanna di Minnie. Entra Rance, che non tarda a scoprire il bandito. Minnie rischia il tutto per tutto, sfidando Rance in una partita a poker: se egli vince, avrà Johnson e lei, altrimenti il bandito sarà salvo. Barando, la fanciulla riesce a sconfiggere lo sceriffo, che capisce di essere stato ingannato, ma tiene fede alla promessa e lascia il bandito alle cure della ragazza. In seguito, Rance riesce, finalmente, a catturare Ramerrez; i minatori stanno per impiccarlo, quando giunge Minnie; ricordando loro tutto quello che, per loro, ha fatto e quello che ha loro insegnato, soprattutto che esiste sempre una via di redenzione, anche per il peccatore più incallito, riesce a commuovere i minatori e li induce al perdono; Ramerrez è libero; Minnie si allontana con lui per sempre.
California, al tempo della febbre dell’oro (1848-1850), presso un campo di minatori, Minnie, giovane e bella, gestisce il saloon “la Polka”, dove i cercatori d’oro vengono a mangiare, a bere, a ballare, a giocare a poker, ad azzuffarsi, a imprecare e a bestemmiare e, naturalmente, a far la corte a Minnie; ma lei, unica donna tra quei bruti, e di fronte ad un avventuriero che si spaccia per sceriffo e che la insidia costantemente, si mantiene pura, addirittura vergine! Tratta i minatori come fratelli, li cura quando sono malati, fa loro scuola, insegna loro a leggere e a scrivere, legge e insegna loro la Bibbia (ma, prima, li interroga sulla lezione precedente!) e li consola quando la nostalgia di casa si fa più forte; ma c’è di più: custodisce, in un barile accanto al bancone del saloon, l’oro di tutti, che lo affidano a lei, come se lo depositassero nel caveau di una banca! Minnie si innamora del bandito Ramerrez, al quale lo sceriffo e i minatori danno inutilmente la caccia da mesi, che le si presenta sotto falso nome (Johnson). Lo invita nella sua casetta sulla collina, dove si scambiano baci e promesse d’amore. Arriva, però Rance, lo sceriffo, sulle tracce del bandito; Johnson si nasconde. Minnie apprende, indignata, che l’uomo che ama è in realtà un fuorilegge, che ha un’amante, che forse è venuto alla “Polka” proprio per rubare l’oro dei minatori. Quando Rance e i suoi si allontanano, Minnie, addolorata e offesa, scaccia Johnson; ferito da Rance, questi torna a rifugiarsi nella capanna di Minnie. Entra Rance, che non tarda a scoprire il bandito. Minnie rischia il tutto per tutto, sfidando Rance in una partita a poker: se egli vince, avrà Johnson e lei, altrimenti il bandito sarà salvo. Barando, la fanciulla riesce a sconfiggere lo sceriffo, che capisce di essere stato ingannato, ma tiene fede alla promessa e lascia il bandito alle cure della ragazza. In seguito, Rance riesce, finalmente, a catturare Ramerrez; i minatori stanno per impiccarlo, quando giunge Minnie; ricordando loro tutto quello che, per loro, ha fatto e quello che ha loro insegnato, soprattutto che esiste sempre una via di redenzione, anche per il peccatore più incallito, riesce a commuovere i minatori e li induce al perdono; Ramerrez è libero; Minnie si allontana con lui per sempre.
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