Teatro alla Scala di Milano presenta in un prologo e tre giornate:
L'anello del Nibelungo (1963) Terza giornata
IL CREPUSCOLO DEGLI DEI. Parole e musica di Richard Wagner
- Interpreti principali: Ernst Kozub (Siegfried) Tomislav Neralic (Gunther) Frans Andersson (Alberich) Gottlob Frick (Hagen) Birgit Nilsson (Brunnhilde) Jutta Meyfarth (Gutrune) Regina Resnik (Waltraute) Rut Siewert (Prima Norna)
- Maestro Concertatore: Andre Cluytens
- Regia: Heinz Tietjen
- Maestro del coro: Norberto Mola
- Bozzetti e figurini: Nicola Benois
- Direttore allestimento: Nicola Benois
Programma di sala (pagine 164)
- Guida alla tetralogia (Guglielmo Barblan)
- L'anello del Nibelungo:
- L'ORO DEL RENO - LA WALKIRIA - SIEGFRIED - IL CREPUSCOLO DEGLI DEI
- Bozzetti delle scene
- Gli argomenti
- Gli interpreti
- Fotografie
- Rappresentazioni: 28 - 31 maggio 2 giugno
L'argomento - Il crepuscolo degli Dei.
Prologo. Sul colle delle Walkirie. È notte fonda. Le tre Norne, nordiche Parche, figlie di Erda, stanno tessendo il destino del mondo. Ricordano il passato, filano il presente, accennano al futuro. Mentre stanno dipanando la sorte di Siegfried, il filo si spezza. Con alte grida di dolore le Norne discendono presso la madre, Albeggia, si leva il sole. Brùnnhilde e Siegfried escono da una grotta, esultanti del loro amore. Il destino di avventure e di gloria che attende l’eroe gli impone di partire. Brùnnhilde, immune da rimpianto della perduta divinità ed ebbra della presente felicità umana, lo aspetterà. Prima di lasciarsi essi si scambiano pegni di fedeltà: Brùnnhilde dà a Siegfried il proprio cavallo Grane, Siegfried le dona l’anello che strappò a Fafner e di cui tuttora ignora il potere e la maledizione. Siegfriecl s'avvia. Si ode il suo corno squillare allegro, nel viaggio lungo il Reno.
Atto primo. Siegfried arriva alla reggia dei Ghibicunghi. Qui abitano i figli ed eredi di Ghibich e di Krimlide, Gunther e Gutrune. Vi dimora anche Hagen, loro fratellastro in quanto è il figlio che il nibelungo Alberich ha avuto, con la violenza, da Krimilde. In Hagen spera Alberich, come Wotan sperò in Siegmund, per riconquistare l’anello. I Ghibicunghi accolgono con onore Siegfried. Ma Hagen gli fa bere un filtro che gli fa perdere la memoria. Dimentico così di Brunnhilde, l’eroe si innamora di Gutrune e la chiede in sposa. Gli viene accordata a patto che prima procuri una moglie degna anche a Gunther. E Gunther vuole Brunnhilde. Siegfried promette che l'otterrà.
Intanto, mentre è sul colle delle Walkirie sola, Brunnhilde riceve la visita di una sorella, Waltraute, la quale narra come Wotan, tornato un giorno al Walhalla dalla terra, abbia mostrato la lancia, simbolo di potere, spezzata. Da quel giorno gli dei attendono l'ora della condanna. Eppure, la loro fine ignominiosa potrebbe essere evitata se l’anello maledetto venisse restituito al Reno. Brùnnhilde risponde che mai si toglierà l'anello regalatole da Siegfried in pegno d'amore: la punizione che l'ha bandita dalla dimora degli dei le è fonte di immensa felicità e non scambierà l'amore del più eletto degli eroi per le beatitudini eterne del Walhalla. Piangente e delusa, Waltraute se ne va mentre arriva Siegfried il quale mediante l'elmo magico ha assunto le sembianze di Gunther. Brùnnhilde non può riconoscerlo e vorrebbe resistergli, ma Siegfried le strappa l'anello, e, pur rispettandola per lealtà verso Gunther, la costringe a seguirlo.
Atto secondo. Sulla riva del Reno, davanti alla reggia dei Ghibicunghi, si incontrano Hagen e Alberich. Derogando alla sua negazione all'amore, Alberich ha generato questo figlio dall'anima tenebrosa nella speranza di farsene strumento per la riconquista dell'anello. Hagen ascolta i consigli paterni e s'impegna a compiere l'impresa. Ritorna Siegfried che annuncia di aver conquistato Brùnnhilde. Hagen raduna guerrieri e vassalli per festeggiare le duplici nozze. Brunnhilde vedendo Siegfried senza il magico elmo e con l'anello al dito protesta d'essere sua sposa. Il suo sdegno per l'ignobile tradimento è grande, e più si adira quando lo smemorato Siegfried giura solennemente che l’anello non l’ha tolto a lei ma strappato al drago ucciso e che nessun legame amoroso lo unisce a lei. Con questo spergiuro Siegfried ha siglato la propria condanna. Infatti Hagen incita Brùnnhilde e Gunther alla vendetta. Ma come trionfare dell'eroe che la stessa Brùnnhilde ha reso invulnerabile? No, l'invulnerabilità di Siegfried non è totale, svela Brùnnhilde, giacché era certa che mai egli sarebbe fuggito di fronte a un nemico: le spalle, dunque, sono l'unico punto in cui l'eroe può essere colpito. La risolutezza di Brùnnhitde e di Hagen sulla necessità di vendicarsi di Siegfried uccidendolo agisce anche su Gunther, in un primo tempo esitante a rompere il patto di fratellanza stretto con lui.
Atto terzo. Una valle sulla riva del Reno. Hagen per tradurre il piano criminoso ha organizzato una caccia. Siegfried è rimasto distanziato dai compagni, e Woglinde, Wellgunde e Flosshilde, le tre Ondine, approfittano, emergendo dalle acque, per supplicarlo di restituir loro l’anello. Per amore d'una di loro, se non fosse sposato, acconsentirebbe forse, ma per paura no, rifiuta. Prima di rituffarsi nel fondo del fiume, le Ondine gli predicono che è prossimo il momento della sua morte, Hagen, Gunther e gli altri cacciatori si ricongiungono con Siegfried. Hagen gli propina una bevanda capace di risvegliare la memoria. E allora Siegfried si ricorda di tutto, racconta la sua giovinezza, come sconfisse il drago, come conquistò l’anello e come infine sposò Brùnnhilde, dopo aver infranto l'incantesimo del fuoco e averla ridestata dal sonno magico. Gunther si ritieni: così ingannato dall'amico che gli ha taciuto di aver posseduto Brunnhilde. Mentre Siegfried è intento ad osservare un volo di corvi, Hagen, anticipando tutti, infigge la sua lancia nella schiena dell'eroe. I cacciatori ne trasportano a spalle la salma nella reggia.
Quivi sono Gutrune, che piange la morte del suo presunto sposo, e Brunnhilde, che avendo tutto e troppo tardi compreso, è straziata dal rimorso. Hagen e Gunther si disputano il possesso dell'anello. Gunther viene ucciso dal fratellastro, ma neppure questi riesce a impadronirsi dell'anello, perché, come si avvicina al corpo di Siegfried, la mano del morto eroe si alza minacciosa. Brùnnhilde, decisa a riunirsi nella morte con l'uomo amato, ordina che si appresti un rogo. Il fiume straripa, ricompaiono le ondine alle quali Brùnnhilde restituisce l’anello sfilato dal dito di Siegfried. Hagen per inseguire l'anello è risucchiato dai gorghi e trascinato negli abissi. L'anello è ritornato al Reno. Il rogo è acceso, brucia la spoglia mortali di Siegfried. Brùnnhilde monta su Grane e si lancia tra le fiamme. L’incendio si propaga alla reggia che poco dopo crolla, lasciando scorgere in lontananza il Walhalla anch’esso avvolto dal fuoco. La potenza degli dei è finita.