Teatro alla Scala di Milano presenta:
La Vestale (1993)
Tragedia Lirica in tre atti. Libretto di Etienne De Jouy. Musica di Gaspare Spontini.
- Interpreti principali: Karen Huffstodt (Giulia) Anthony Michaels/Moore (Licinio) Denyce Graves (Gran Vestale) Patrik Raftery (Cinna) Dimitri Kavrakos (Gran Sacerdote) Danza: Carla Fracci - Gheorghe Iancu - José Manuel Carreno
- Maestro Concertatore: Riccardo Muti
- Regia: Liliana Cavani
- Maestro del coro: Roberto Gabbiani
- Coreografie: Amedeo Amodio
- Scene: Margherita Palli
- Costumi: Gabriella Pescucci
1.Muti 2. Cavani 3. Amodio 4. Pescucci 5. Palli
Edizioni Teatro alla Scala (pagine 254)
- Prima rappresentazione 7 fdicembre 1993
- "La grande revolution de la Vestale" (G.C. Ballotta)
- Spontini musicista francese (J. Mongrédien))
- Le principali Vestali nella storia (F. Cella)
- Modi nel comporre spontiniano (A. Zedda)
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- Fotografie
L'argomento
Atto primo
Il Foro.
Il generale Licinius, reduce da gloriose imprese militari, è giunto in Roma per essere incoronato vincitore. Egli ama segretamente Julia, a lui promessa in sposa, ma ora destinata dalla famiglia al culto della dea Vesta. Cinna, venuto a conoscenza di tale segreta passione, compiange l'amico e non esita a offrirgli il proprio aiuto (Aria: Dans le sein d'un ami jidèle). Dopo essersi scambiati reciproca promessa di eterna amicizia, Licinius e Cinna partono (Duo: Quand l'amitié seconde mon courage). Le vestali, intonando l'inno mattutino, si dirigono al tempio (Hymne du matin: Fil/e du ciel, éterne//e Vesta). La gran Vestale, conscia del turbamento amoroso che scuote l'animo di Julia, non esita a dipingere l'amore come il peggiore fra i mali e, prima di partire, le annuncia che durante la cerimonia del trionfo a lei spetterà il compito di incoronare il prode generale (Aria: L 'Amour est un monstre barbare). Profondamente agitata, Julia si appresta a rivedere l'amato Licinius e a compiere il rito (Aria: Licinius, je vais donc te revoir). La cerimonia ha inizio: alla presenza del popolo e delle più alte cariche dello stato, la Vestale pone la corona sul capo dell'amato, il quale nascostamente la invita a un convegno notturno (Coro: De lauriers couvrons les chemins). Dopo avere celebrato con cori e danze il solenne rito, il corteo si allontana.
Atto secondo
Interno del tempio di Vesta.
Mentre le sacerdotesse intonano l'inno della sera, la gran Vestale consegna a Julia la verga con cui dovrà mantenere vivo il fuoco sacro sull'altare durante la notte (Hymne du soir: Feu créateur, ame du monde). Rimasta sola, Julia invoca l'aiuto della dea Vesta (Air: Toi quej'implore avec ejjroi). Poi, in preda a grande smarrimento, apre la porta del tempio (Aria: Impitoyables dieux). Compare Licinius, il quale, dopo avere dichiarato alla giovane il proprio immutato amore, la invita a confidare nell'aiuto degli dei (Air: Les dieuxprendront pitie'). Davanti all'altare, i due amanti si giurano amore eterno (Duo:Quel trauble ... Quels transports). Ma il fuoco sacro - non più sorvegliato dalla Yestale - gradualmente si estingue e il popolo, accortosi della presenza sacrilega di un uomo all'interno del tempio, si avvicina reclamando vendetta. Cinna raggiunge l'amico e lo trascina con sé, mentre Julia, ormai certa della propria rovina, cade esanime (Trio: Ah! si je te suis chère). Il popolo, preceduto dai sacerdoti e dalle vestali, irrompe nel tempio (Coro: Les dieux demandent vengeance). Il sommo sacerdote, constatata la gravità del crimine, condanna a morte Julia, la quale, pur ammettendo la propria colpa, rifiuta di svelare il nome dell'amato (Air: 6 des infortunés déesse tutélaire). Fra la generale esecrazione la Vestale è condotta al supplizio: ella sarà rinchiusa viva nella tomba (Coro: De sanfront, que la honte accable).
Atto terzo
Il Campo scellerato.
Licinius, conscio della terribile pena che attende l'amata, fa voto di sottrarla alla morte (Aria: Non, non, je vis encore). Nel frattempo, Cinna gli annuncia di avere radunato una schiera di fedeli soldati pronti a battersi al suo fianco per salvare la vita di Julia. Tuttavia, prima di ricorrere alle armi, egli suggerisce all'amico di implorare dal sommo sacerdote il perdono per la Vestale (Aria: Ce n'est plus le temps d'écouter). Ma tale espediente risulta vano: il sommo sacerdote, sordo alle parole di Licinius - il quale gli rivela di essere l'amante di Julia - conferma la pena di morte per la Vestale e per chiunque tenterà di salvarla (Duo: C'est à toi de trembler). Nonostante le insistenze dell'aruspice, che consiglia al sommo sacerdote di differire il sacrificio, il rito funebre ha inizio, fra le imprecazioni del popolo e il compianto delle vestaIi (Coro: Périsse la Vestale impie). Julia, dopo avere preso commiato. dalle amiche, rivolge alla gran Vestale un tenero addio (Duo: Adieu, mes tendres soeurs). Ma le sue ultime parole sono l'estrema profferta d'amore per Licinius (Aria: Toi que je laisse sur la terre). Poi, le vestali dispongono sull'altare il velo di Julia: se la dea Vesta perdonerà l'errore della sua ministra, incenerirà con un fulmine la veste disonorata (Coro: Vesta, nous t'implorons). Mentre la vittima è condotta a morte, Licinius, sopraggiunto a capo di un manipolo di armati, dichiara pubblicamente di essere l'amante della Vestale e invoca solo su di sé la punizione divina. Julia, tuttavia, smentisce le sue parole e si avvia alla tomba. Mentre i soldati fedeli a Licinius si accingono a prendere le armi, il cielo si oscura e un fulmine va a incenerire il velo della Vestale (Coro: 6 terreur, 6 disgrace). Il sommo sacerdote ravvisa allora nel portento divino il perdono di Vesta e sospende l'esecuzione della pena. Julia, liberata dai voti, riabbraccia l'amato Licmtus.
Il circo di Flora e il tempio di Venere Ericina.
Le sacerdotesse di Venere accolgono la coppia di giovani amanti: fra giochi e danze si celebrano le nozze di Julia e Licinius (Coro: Chants d'alégresse, aimable ivresse).