Penso che si possa arrivare a definirmi partendo dal concetto di –grottesco-. Però occorre fare le debite distinzioni. lo non sono un cultore del grottesco nel senso acquisito dal Romanticismo; dove cioè, si voleva suscitare con questo mezzo le sensazioni del terrificante o dell'innaturale. Il concetto di -grottesco- si adatta a me come ad Aristofane o a Stoift: nella necessità, cioè, di parlare aperto, di essere al tempo stesso tendenzioso e artisticamente distaccato: concreto ed astratto: di offrire al tempo stesso un pamphlet e un'opera d'arte. Come sarebbe possibile un risultato del genere, se non attraverso il grottesco? Si tratta della capacità di dosare esplosivi che confermino la validità di una parola artistica. Non voglio pormi allo stesso livello dei grandi nomi che ho citato, Il mio atteggiamento è, piuttosto, quello di un soldato di ventura che ha deciso di mettersi al loro seguito.
