Compagnia Stabile di Roma presenta:
L'ora della fantasia (1954)
Commedia in 3 atti e 4 quadri di Anna Bonacci
- Interpreti: Andreina Pagnani, Olga Villi, Carlo Ninchi, Aroldo Tieri, Fulvia Manni, Romolo Costa, Nino Dal Fabbro, Alberto Carloni, Maria Soarez, Miranda Campa, Marghe Sala, Ermanno Pasquini, Lina Wertmuller, Lina Paoli, Vera Corvin
- Musiche: Fiorenzo Carpi
- Scene e Costumi: Giulio Coltellacci
- Regia: Alessandro Brissoni
Programma di sala del Teatro Eliseo di Roma (pagine 28)
- La Compagnia Stabile di Roma
- L'autrice e l'opera sua
- L'ora della fantasia (Anton Giulio Bragaglia)
- L'ora della fantasia all'estero
- Il cast
- Fotografie
L'ora della fantasia
«L'ora della fantasia», rappresentata per la prima volta nel 1944, all'Argentina di Roma, è l'ora che ci vien dato di vivere forse una sola volta. L'ora in cui possiamo trovare a un tratto «la nostra realtà», e ci accorgiamo che abbiamo quasi sempre sbagliato la nostra strada. Poi si ritorna all'esistenza di tutti i giorni, ma abbiamo intravisto la nostra verità interiore. Si tratta qui di due donne, una buona moglie borghese ed una donna di facili costumi che, costrette una sera a prendere l'una il posto dell'altra, si accorgono di essere nate, ognuna, per la parte che deve incarnare per poche ore soltanto. In questa commedia ci ritroviamo di fronte alle tendenze represse, che qui vengono accettate con gioia nell'ora della rivelazione. Tal che la frivola Geraldina si accorge di essere una buona borghese sentimentale, mentre la saggia Signora Sedley capisce di essere nata per una vita di piacere. Ma tutto ritorna poi come prima e ognuno si porta il ricordo della sua intravista verità.... La commedia venne largamente applaudita ed esaltata dalla critica. Secondo me, in questa, l'Autrice raggiunse la sua composizione più nobile: l'opera appare classica come spirito della moralità, come gusto, come architettura. Rappresentai questa commedia a Venezia e in altre città nel 1948 riscuotendo un successo anche superiore a quello delle precedenti commedie della Bonacci da me recitate. La commedia fu rappresentata, successivamente alla - Comédie de Génève, dalla Compagnia di Jacquelin - ed ottenne il clamoroso successo che la fece andare a Parigi. Tradotta in francese, apparsa su « Le mois théatral ». Nel frattempo venne rappresentato «Il Giudizio Universale» dalla Compagnia Carli-Picasso. In questa commedia troviamo una famiglia di affrescatori che ha dipinto sulle pareti di una cattedrale «Il Giudizio Universale». La famiglia vive nella buona considerazione di tutto il paese; ma un giorno per la profezia di un santo prete, tutti credono di essere giunti alla vigilia del vero Giudizio Finale. E in quella notte ognuno si rivela per quello che è, con tutte le debolezze e le deficenze umane. Venuti a sapere che la profezia del prete era stata dettata da un eccesso di pazzia essi cercano disperatamente di illudersi d'aver sognato nelle terribili ore in cui ognuno aveva rivelato i suoi peccati. Il Giudizio Universale è una tragedia della dimenticanza, di cui gli uomini avvolgono i ricordi indesiderati, li camuffano e travestono con abilità. Ma nel credere in quella notte di dover rendere i propri conti a Dio, i vecchi ricordi si presentano nella loro verità e svelano gli odi nascosti sotto gli amori, le vendette truccate da nobili azioni, scoprendo l'inferno che è nell'animo di ogni uomo. Successivamente a questa, Anna Bonacci vinse con una composizione leggera il Premio Panna e venne incoronata alla Biennale di Venezia... Tutto questo era niente davanti al successo di Parigi e tutto, ancora, sarà poco davanti al successo di New York e di Londra nella edizione integrale...
A.G. BRAGAGLIA