Dal Programma di sala CIRANO E IL CARDINALE LAMBERTINI 1953/4:
- Remigio Paone compie quest'anno i 25 anni di teatro
Autore: Rid
Remigio Paone compie quest’anno i suoi venticinque anni di teatro (1953)
La sera del 18 giugno 1929, infatti, al Teatro Duse di Bergamo, accettò l'amichevole preghiera del suo grande amico Sem Benelli di interessarsi col poeta stesso; della gestione della Compagnia “Benelliana”. Paone non si occupava di affari teatrali, ma – lusingato - accettò l'invito dell'amico non soltanto per la deferente amicizia verso Benelli, ma per l'amore che già lo legava al Teatro, e che ne aveva fatto uno dei più appassionali frequentatori dei loggioni dell'“Argentina” e del “Valle” di Roma, all’epoca delle battaglie artistiche per la rivoluzione che nel Teatro aveva portato Luigi Pirandello da parte nostra, e le nuove scuole europee da parte straniera, da Vildrac a Strindberg. Ma certo non prevedeva che avrebbe fatto del Teatro la ragione stessa della sua attività e della sua vita.
Vennero, così, dopo la “Benelliana” La veglia dei lestofanti di John Gay (nota anche come “L'opera dei mendicanti” e - sullo schermo - L'opera dei quattro soldi) con la regìa di A. G. Bragaglia, quindi l'organizzazione e la direzione dell’Unione Nazionale Arte Drammatica. Da questa Paone si staccò volontariamente nel l938 per assumere la gestione del Teatro Nuovo, asceso fin dalla prima Stagione - per importanza di spettacoli ospitati e per cifre di incassi realizzati – a primo teatro d'Italia e primissimo fra i teatri europei. L’attività di questi 25 anni di Teatro, e soprattutto degli ultimi 15 anni, è troppo conosciuta per essere qui ricordata. Paone ha allestito, oppure organizzato o importato, oltre ottanta spettacoli; si è occupato di famose tournée di prosa italiane e straniere. Si deve a Paone se in questo ultimo dopoguerra abbiamo conosciuto in Italia i famosi complessi dell’”Old Vic” , della “Comédie Francaise” di Héhertot, di Jouvet, di J. L. Barrault. Paone ha organizzato le due grandi Feste della Prosa nel l941 e 42 al Teatro Nuovo ed è Remigio Paone che riporta oggi al teatro Gino Cervi in due opere di così grande popolarità, Cirano di Bergerac e Cardinale Lambertini Paone non ha fermato la sua attività al teatro di prosa, ma ha anche portato la Rivista ad un primato ormai europeo. Convinto che il Teatro di Rivista in Italia sarebbe entrato, come è entrato, non solo nell'interesse di una determinata categoria di pubblico, ma delle famiglie stesse, ha elevato il tono di questo spettacolo conferendogli un carattere di eleganza, di buon gusto e di pulizia-morale tale da ristabilirne la dignità. E di ciò tutto il nostro compiacimento. Nel 1945, Paone ha fondato anche quell’Ente dei pomeriggi musicali di Milano che, attraverso la sua Orchestra stabile, ha donato alla città di Milano manifestazioni di cultura notevolissime, con la presentazione di novità assolute di musiche contemporanee che, nella polemica sempre viva e sempre utile, dànno un incremento ed una chiarificazione alla cultura musicale. E non dovremmo aggiungere altro alla notorietà di Remigio Paone, così popolare in Italia ed all’estero (dove è considerato- il “big” degli impresari teatrali italiani) ma egli ha nel Teatro anche delle cariche ufficiali, come Vicepresidente dell'Associazione Generale d’Italia dello Spettacolo (A.G.I.S.); Presidente dell'U.N.C.I. (Unione Nazionale Capocomici Italiana); Vicepresidente dell'E.N.A.L.S. (Ente Nazionale per l'Assistenza ai Lavoratori dello Spettacolo) ; Presidente dell’Ente dei Pomeriggi Musicali. Della nuova legge sul Teatro, in preparazione - come è risaputo – è Presidente di Sottocommissione.
Ma le cariche non pesano su Paone egli è soprattutto un emotivo. Il suo entusiasmo, perfino temerario qualche volta, la sua fede nel lavoro, la fantasiosa immaginazione e soprattutto quel suo continuo vivere col “cuore in mano” né hanno fatto un uomo altrettanto generoso quanto attivo. Tra coloro che si occupano della Casa di Riposo degli Artisti Drammatici in modo continuo e fattivo, egli ha il primo posto. Il Teatro non avrebbe potuto avere di più da un Uomo solo, in venticinque anni. Grazie, Remigio Paone.
Rid