Da IL DRAMMA Num. 242 - Novembre 1956
- "Buanonotte Patrizia!" in scena a Milano
Autore: Aldo De Benedetti
Rappresentata il 13 ottobre 1956 al Teatro Manzoni di Milano
Le persone e gli interpreti: Patrizia Lansen LAURA ADANI - La Signora Van Lear DINA SASSOLI - La stenografa ANNA COLOMBO - Il Generale Burton CARLO NINCHI - Il Ministro Lansen NINO PAVESE - Alberto ARMANDO FRANCIOLI - Il segretario ALESSANDRO NINCHI - L’ispettore MICHELE RICCADINI Un giornalista CESARE POLESELLO - Un fotografo ANTONIO SUSENA
Regia di Alessandro Brissoni
ATTO PRIMO
Il salotto di una camera d'albergo riccamente arredata. A sinistra, su una parete obliqua una grande arcata con cortigiani oltre i quali s'intravede il letto. A destra una porta finestra, mascherata da tendaggi che comunica con una terrazza. Nel fondo una porta. Poltrone, divani e qualche piccola tavola bassa. A destra un tavolino da toilette con specchio. A sinistra un piccolo mobile con cassetti poggiato contro il muro. Vicino alla porta qualche valigia. Al levarsi del sipario la scema è immersa nella penombra. La porta sul fondo si apre ed entra rapida Patrizia Lansen. E' una bella donna elegante nel ricco abito da sera. Accende la luce e si dirige terso il tavolino da toilette. Rapidamente si sistema i capelli biondi e si ritocca il rosso delle labbra. Poi si alza, si dirige verso la porta; la riapre lasciandola accostata e attende impazientemente. Dopo un istante entra rapido e guardingo in abito da sera costellato di decorazioni il generale Burton. E’ un bell’uomo sui quarant'anni coi capelli leggermente brizzolati. L’uomo richiude la porta, raggiunge la donna e abbracciandola la bacia passionalmente.
PATRIZIA – E’ una pazzia John una terribile imprudenza! Se mio... (Burton la bacia di nuovo. Divincolandosi) Basta, John, basta, mi fai mancare il respiro! Sei sicuro che non ti abbia visto qualcuno?
BURTON - Nessuno... stai tranquilla! (Facendo l’atto di riattirarla a sé) Cara, cara, finalmente!
PATRIZIA (Puntandogli una mano contro il petto per impedirgli di baciarla ancora) – No. Lasciami, ti prego, lasciami! Ma perché, perché vederci così, in questo modo? E' troppo pericoloso! Sarebbe meglio aspettare.
BURTON - Ancora?! Ma Patrizia, sono già tre giorni che aspetto! Da quando sei arrivata non abbiamo potuto restare soli un momento!
PATRIZIA - Ma se mio marito mi cerca...
BURTON – (Con tranquilla sicurezza) - Non aver paura! Non può cercarti! Sta parlando, ha cominciato proprio adesso a leggere il suo discorso.
PATRIZIA - Sì, lo so, ma dopo il discorso.
BURTON – Deve ascoltare le risposte dei delegati di tutte le nazioni. Sono trentadue! Per un’ora almeno non potrà muoversi. (Prendendola tra le braccia e parlando con appassionato trasporto) Bisogna approfittare dell'occasione. Patrizia, amor mio, non perdiamo questo tempo prezioso che forse non riusciremo a trovare più. (Cerca di tirarla terso l'alcova ma Patrizia resiste).
PATRIZIA - No, John, ti prego... no.
BURTON (Sorpreso) - Perché?
PATRIZIA (Staccandosi da lui con risoluta fermezza) - Perché… perché... non mi piace... subito... così... Mi urta, mi ripugna!
BURTON (Sempre più sorpreso e sconcertato) - Ti ripugna?!
PATRIZIA (Nervosamente) - Ma sì! Dovresti capirlo! Dopo tanto tempo. Scusami, John, è più forte di me!
BURTON – Ma noi ci amiamo.
PATRIZIA (Con imbarazzo) - Sì... va bene... ci amiamo. Ma non è questione di amore! Oh Dio! dovresti rendertene conto anche tu! E' quasi un anno che non ci vediamo. E' come se fossimo due estranei.
BURTON – Estranei?! Ma che cosa dici? Io non ho pensato che a te!
PATRIZIA (Con crescente nervosismo) - Che c'entra?! Anch'io ho pensato a te. Ma questo non basta. Possibile che tu non riesca a capirmi?! C'è un senso di imbarazzo, di disagio. Per te può essere naturale, ma per una donna. Anche tra moglie e marito, quando si ritrovano dopo un periodo di separazione, è lo stesso! Ti prego, John, non insistere.
BURTON (Sconcertato e deluso) - Ma come?! Allora non vuoi?
PATRIZIA – No ... così no... te l'ho detto... mi ripugna.
BURTON - Ma, Patrizia, se non approfittiamo di questo momento…
PATRIZIA (Interrompendo) - Sì... lo so... forse non capiterà più l'occasione. Pazienza! Ne faremo a meno!
BURTON – Patrizia.
PATRIZIA (Interrompendolo ancora, decisa) - Senti, John, è meglio che ci parliamo chiaro. Non è possibile continuare ad amarci in questo modo. E' ridicolo, è grottesco! E ti dirò che è anche un po' disgustoso.
BURTON - Disgustoso?!
PATRIZIA - Ma certo! Ecco, lo vedi in che consiste il nostro amore? Aspettare un anno per arrivare a che cosa. A una piccola, volgare avventura clandestina in una camera d'albergo!
BURTON - Ma non è colpa mia se non possiamo vederci più spesso!
PATRIZIA - Non dico che sia colpa tua! Non è colpa di nessuno! Dipende dalla ...
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