Correva la seconda metà degli anni ’60 quando "La Governante" di Vitaliano Brancati venne sbloccata dalla censura (sissignori!) che l'aveva colpita circa dieci anni prima esattamente nel 1952, nel clima oscurantista anni cinquanta imperante nel nostro paese, d'ordine del Sottosegretariato per lo spettacolo e le informazioni, che non era che un travestimento, nemmeno tanto camuffato, del vecchio Ministero della cultura popolare fascista. Come meravigliarsi d'altra parte se già nel 1951 la censura comincia a "tagliare" Shakespeare e proibisce di rappresentare l'unico sicuro capolavoro del teatro italiano: "La Mandragola" di Machiavelli? Ma quegli anni '60 furono in compenso felicissimi, si "provò" a Pieve Ligure con Peppino Patroni Griffi alla sua prima regia (che fu bellissima e raffinata), Anna che recitava finalmente il testo scritto per lei da suo marito Vitaliano, nasceva in quella stagione in coproduzione col teatro di Genova la prima "Semistabile" e cioè la nostra Compagnia che in quella stagione metterà in scena anche "Maria Stuarda" di Shiller con la regia di Squarzina e Lilla Brignone nel ruolo di Elisabetta. Gianfranco Tedeschi fu il primo Platani a e io lo scrittore Alessandro (ma dopo la "prima" all'Eliseo di Roma Alberto Moravia si arrabbiò vedendosi, scrisse ad Anna, sbeffeggiato sul palcoscenico da Albertazzi). Che spasso! Ma se sapeva tutto il grande Alberto, sapeva da sempre che Brancati aveva pensato a lui scrivendo Alessandro (personaggio positivo del resto, come scrisse poi lo stesso Vitaliano in una lettera ad Anna, "il solo che in tutta la commedia vede e capisce la verità"). La governante ritorna in scena oggi 1995, non ha perso un capello, non fa una grinza come si dice: Gabriele Ferzetti è Platani a (con un tocco gattopardesco), Paola Pitagora è Caterina (la Governante del titolo) e io rifaccio Alessandro anche se non ho più i miei quarant'anni! Non potevo restare fuori da questa "ripresa" che ha ormai il carattere della "novità", perciò quando Mario Chiocchio mi ha chiesto di esserci ho detto subito di sì. Sono passati trent'anni dalla "prima" assoluta, sembra ieri! come diceva mia nonna morta a cent'anni. Dimenticavo di dire che in questo spettacolo debutta una mia allieva nel ruolo di Jana, la vittima, si chiama Caterina Spadaro ed è messinese, insieme ad un'altra quasi debuttante, Teresa Fallai. Ci sono poi due giovani attori di sicuro valore: Paolo Calabresi e Fiorella Rubino e in più il "vecchio" Turi Scalia una gloria del teatro siciliano. Ho detto tutto, anche troppo. Salve.
Roma, 10 Gennaio 1995.
GIORGIO ALBERTAZZI
P.S. Per la stagione teatrale 1995 - 1996 (ennesima nuova edizione di questo straordinario testo) ho deciso di lasciare il personaggio di Alessandro Bonivaglia a Paolo Giuranna e di prendere per me quello di Leopoldo Platania.