Teatro Massimo di Palermo presenta al Politeama Garibaldi:
Agrippina (1997)
Dramma per musica di Vincenzo Grimani. Musica di Georg Friedrich Handel
- Interpreti principali: Katia Ricciarelli (Agrippina) Bernadette Manca di Nissa (Ottone) Nicolas Rivenq (Claudio) Tiziana Tramonti (Poppea) Simon Edwars (Nerone). Orchestra del Teatro Massimo
- Maestro Concertatore: Jean Claude Mlgoire
- Regia: Alberto Fassini
- Scene e Costumi: William Olrlandi
- Direttore allestimento: Benedetto Alberti
Programma di sala (pagine 80)
- Agrippina (Roberto Pagano)
- Certezze e speranze per Handel (Giorgio Gauderzi)
- Handel in Italia 1940/1996
- Bozzetti delle scene
- Interpreti
- Argomento
- Libretto
L'argomento
PARTE PRIMA Informata da una missiva tenuta segreta, Agrippina ha saputo che l'imperatore Claudio, suo secondo marito, è morto tragicamente durante una tempesta di mare, rientrando a Roma da una vittoriosa spedizione in Britannia. Ma più tardi - com'è dato apprendere nel corso del primo atto (quadro secondo) -, la notizia risulterà falsa. E l'annunciato arrivo dello stesso Claudio manda per aria i piani di ascesa al potere imperiale già attuati - pur in breve tempo - dalla subdola e perfida Agrippina. Così, all'alzarsi del sipario, la donna non dimostra alcun cordoglio, ma al contrario medita un precipitoso ed ardito disegno di successione al trono, che palesa al figlio Nerone - nato dal precedente matrimonio - rivelando subito, altresì, l'animus portato alle macchinazioni più temerarie. E' suo ambizioso intento, infatti, favorire più che mai Nerone nel raggiungimento del soglio imperiale, appunto creduto adesso vacante. Così, per conseguire l'agognato successo ultimo, inizia ad ordire tragiche quanto comiche trame, o che sembrano tali, comunque, all'interno del contesto teatrale, dove molte sono le ironie profusevi. Prima dunque catechizza l'imbelle e cialtronesco Nerone - cui ha fatto leggere la missiva tenuta ancora segreta -, affinché si mostri aperto ed interessato ai problemi ed ai bisogni dei cittadini dell'Urbe, concedendo attenzioni, favori ed elargizioni in denaro. In un secondo momento, convoca per separati colloqui - quale astuzia fra le astuzie - i potenti liberti Pallante e Narciso - l'uno geloso dell'altro, al di là di una finta amicizia reciproca -, al fine di chiedere il loro aiuto a vantaggio del proprio piano, una volta messili a parte di tutto. Ché Agrippina sa bene di poter contare sui due, dal momento che - per pura bramosia di un maggiore prestigio - aspirano essi ai suoi favori femminili, d'altronde sempre furbescamente promessi, ma mai in realtà voluti concedere. Ed è ancora su tali favori - fantomatici come per il passato - che fa ella ulteriormente leva, spingendo Pallante e Narciso - che d'altra parte conoscono le perfidie di Agrippina, ed altre ne conosceranno nell'ingannevole delusione successiva - a recarsi in Campidoglio e suggerire ai quiriti il nome di Nerone, perché questi venga proclamato nuovo imperatore, quando verrà divulgata la notizia della morte di Claudio. Ebbene, fra le compunte buffonate del giovane aspirante al trono - ora tutto preso dalla finzione di prestar orecchio alle pressanti necessità delle plebi - e le intriganti mene degli sguinzagliati liberti - che agiscono ignorando ciascuno le interessate incursioni propagandistiche dell'altro -, il piano di Agrippina giunge finalmente e felicemente in porto. Ma per poco, essendo in agguato il più impensato ed inatteso colpo di scena. Festanti suoni di fanfare fanno temere il peggio al novello imperatore ed ai suoi sostenitori più ragguardevoli, che infatti precipitano presto nella più nera tetraggine, vedendo improvvisamente fallire il colpo di mano che credevano di aver messo a segno. E' Lesbo - fido servo di Claudio - ad annunciarne il prossimo arrivo, essendo l'imperatore sbarcato sano e salvo ad Anzio. E mentre tocca al generale Ottone - subito dopo - riferire ad Agrippina ed agli astanti come sia stato lui a salvare Claudio dall'impeto delle procellose acque. E come per tale atto eroico gli sia stato concesso il diritto alla successione imperiale, che anzi verrà presto proclamata, durante il prossimo trionfo in onore del vittorioso Cesare. Tuttavia, afferma pure che sarà egli felice ad una sola condizione, se potrà cioè ottenere - unitamente al futuro trono - la mano della seducente ed amata Poppea, che per conto suo ne ricambia già i sentimenti. Ma appumo Poppea - come Agrippina è a conoscenza - viene anche concupita dal vacuo Claudio, ciò potendo risultare utile alle proprie macchinazioni. Ecco scattare in lei un nuovo calcolo di conquista - non meno perfido del precedente -, per salvare il salvabile e mettere Nerone sulla giusta strada per approdare un giorno alla massima carica dell'Impero Romano. Senza frapporre indugio alcuno l'inesauribile ed inesausta Agrippina si reca a far visita alla solitaria Poppea. Intanto costei rivedrà presto il desiderato Ottone, ma poco prima - certo a complicar le cose - si è presentato Lesbo, comunicandole che Claudio verrà furtivamente a trovarla, nella speranza di ottenerne alfine le vagheggiate grazie. Ed è così che Agrippina - al corrente pure del prossimo arrivo dell'infedele marito - convince con l'inganno la sgomenta Poppea di essere stata ceduta da Ottone in cambio del diritto di successione imperiale. Sarà lei stessa, pertanto, ad aver la possibilità di vendicarsi del fedifrago uomo amato, confidando all'atteso ed ottuso Claudio che proprio il suo valoroso salvatore - ora tutto pieno di fatuo orgoglio - ne insidia le virtù. Infatti Claudio cade nella trappola della suggerita accusa contro l'incolpevole Ottone, mentre Agrippina - sempre più sicura di sé - torna ora in soccorso dell'imbarazzata Poppea, giacché questa non pensa davvero di cedere alle lusinghe ed alle profferte amorose dell'imperatore, messo sul momento in fuga dall'inopportuna presenza della consorte. Insomma, per triste merito dell'inganno sottilmente tramato da Agrippina, si prepara per Ottone il castigo che gli infliggerà l'adirato e deluso Claudio. Ed invece per Nerone - come favorevole conseguenza di ciò - sembra nuovamente appianarsi la via verso il potere supremo. Agrippina, approfittando della caduta in disgrazia di Ottone, non tarderà a chiedere a Claudio la designazione del proprio figlio Nerone a succedergli, come puntualmente accadrà. Intanto Pallante e Narciso - inconsapevoli della imminente rovina di Ottone - lo fanno oggetto della loro bassa adulazione. Mentre da lì a poco - allorché Claudio lo spoglierà del già acquisito diritto di suo successore - lo abbandoneranno al triste destino toccatogli, peraltro similmente al compottamento manifestato dagli altri.
PARTE SECONDA Nonostante l'ostile mutar degli eventi, non disarma minimamente l'amore provato da Ottone per Poppea, la quale - prima fingendo di dormire e di parlare in sogno, poi in uno scontro diretto assai duro - accusa l'uomo di tradimento, per averne fatto interessato omaggio a Claudio. Ma Ottone - divisando ormai le mire di Agrippina ed insospettendo la stessa amata al riguardo - riesce a placare momentaneamente la sua ira. Anzi accetta ora Poppea - su sollecitazione del solito Lesbo - di accogliere l'impaziente Claudio, così da capir meglio come effettivamente siano andate le cose, e potersi eventualmente vendicare. Inoltre, ad assecondare tale decisione d'indagine, arriva il goffo Nerone, che tuttavia Poppea - rivelandosi ben scaltrita nel potersene servire - invita a rifarsi vivo in luogo più sicuro della casa, per soddisfare le sue brame amorose. Da parte sua, Agrippina non trova pace e - nel timore di veder scoperte le micidiali frodi poste in atto - invita Pallante ad uccidere Ottone e Narciso, ritenendoli pericolosi testimoni e suoi nemici per un verso o per l'altro. Ma farà subito un'uguale richiesta omicida anche a Narciso, appunto per togliere di mezzo sia Ottone che Pallante. I due liberti - sebbene coscienti della nefandezza di Agrippina - accettano comunque, sempre sospinti ad agire per le promesse fatte loro balenare. Quindi, ricevendo la visita di Claudio, dispiega Agrippina tutte le sue ingannevoli arti nel convincerla a designare Nerone quale suo fido successore. Tuttavia, dapprima l'imperatore tentenna, tergiversa e prende tempo., ma infine - pressato da Lesbo a correre da Poppea - accoglie l'astuto consiglio di Agrippina e promette il suo favore per Nerone. Ferma nel suo intento di approdare alla verità ed alla conseguente vendetta, Poppea incontra di nuovo Ottone e lo fa tosto nascondere, chiedendogli di non soffrire gelosia per quanto avrà modo di vedere ed udire. Ella attende infatti Nerone e Claudia. Ma anche il primo dei due sciocchi vagheggini vien fatto nascondere, trovando, Poppea la scusa nell'imminente arrivo della tremenda Agrippina, che potrebbe lì scoprire il figlio ed adirarsene. E' poi la volta di Claudio, can cui Poppea cambia destramente le carte in tavola, affermando che ad insidiarne le virtù non è stato Ottone, bensì il figliastro Nerone. L'imperatore evidentemente aveva capito male, ma poiché resta dubbioso l'intraprendente donna lo conduce alla presenza del confuso Nerone, che viene pesantemente redarguito ed immediatamente messo alla porta. Né miglior sorte ha però Claudio, giacché Poppea gli fa intendere che per concederglisi deve prima proteggerla dalla terribile e vendicativa Agrippina, certo inferocita dalla scacco subìto - con la riabilitazione di Ottone - e dalle lagnanze del pavido Nerone. Ragion per cui, liberatasi dalla presenza fastidiosa ed imbarazzante dei due non graditi spasimanti, Poppea si ritrova riappacificata e felice fra le braccia del suo Ottone. L'appagamento è dunque totale e reciproco. Quanto ad Agrippina, dopo aver aspramente disapprovato il confessato amore di Nerone, che comunque vede estinguersi la sua ardente passione per Poppea, corre prontamente e sfacciatamente ai ripari, convincendo Claudio - con la complicità sempre concessa da Pallante e Narciso - che ella aveva agito a fin di bene quando si era sparsa la notizia della sua morte, non essendo intenzione sua e del figlio di usurpare il trono del legittimo detentore. Da ultimo, scende dall'Olimpo Giunone per celebrare le nozze tra Ottone e Poppea mentre, sempre per volere di Claudio, Nerone sarà designato suo successore al trono. Agrippina avrà così la soddisfazione di veder coronato il suo sogno di grandezza per il figlio.