E.A. Teatro alla Scala di Milano presenta alla Piccola Scala:
Don Pasquale (1959)
Opera comica in tre atti. Musica di Gaetano Donizetti
- Interpreti: Graziella Sciutti (Norina) Sesto Bruscantini (Don Pasquale) Rolando Panerai (Dottor Malatesta) Luigi Alva (Ernesto) Florindo Andreolli (Un notaro)
- Maestro Concertatore: Nino Sanzogno
- Regia: Franco Zeffirelli
- Maestro del coro: Norberto Mola
- Bozzetti e Figurini: Franco Zeffirelli
- Direttore Allestimento: Nicola Benois
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1. Sciutti 2. Bruscantini 3. Panerai 4. Alva 5. Sanzogno 6. Zeffirelli 7. Mola
Programma di sala (pagine 24)
- L'elemento comico del dramma di Don Pasquale (Guglielmo Barblan)
- Bozzetti delle scene
- Argomento
- Interpreti
- Fotografie
L'argomento
ATTO PRIMO. Primo quadro. Don Pasquale aspetta impazientemente la visita del dottor Malatesta che gli ha promesso di trovargli moglie: egli infatti ha deciso di sposarsi anche per far dispetto al nipote Ernesto. Malatesta arriva e gli annuncia d'avere quel che fa per lui: una sposa bella, fresca, modesta e innocente. Tale, e non altrimenti, è sua sorella. Don Pasquale esulta e incita Malatesta a presentargliela senza indugio. Uscito il Dottore, giunge Ernesto, al quale Don Pasquale ricorda di avergli già offerto la mano di una nobile e ricca zitella e lo avverte che se egli la rifiuterà sarà diseredato. Ernesto è irremovibile: ama Norina, e basta. Don Pasquale lo invita allora ad abbandonare immediatamente la sua casa, giacché egli è prossimo ad ammogliarsi.
Secondo quadro. Norina è nel suo appartamento in attesa del Dottore, dal quale ha saputo che è stata ordita una gaia congiura per gabbare Don Pasquale. È introdotto il Dottore e al tempo stesso Norina riceve una lettera di Ernesto che le comunica che Don Pasquale lo scaccia ed egli sarà perciò costretto a lasciarla e a partire. Il Dottore espone il suo piano: la farà passare per sua sorella, Don Pasquale se ne innamorerà ed essa potrà comandarlo a bacchetta.
ATTO SECONDO. Ernesto è disperato, credendo che chi lo tradisce sia proprio il suo più caro amico, cioè il dottor Malatesta. Don Pasquale in grande gala riceve il Dottore, che conduce per mano Norina velata. Norina gioca la commedia della modestia e della timidezza spinte al punto di non osar neppure guardare un uomo. Caduto il velo, Don Pasquale è colpito dalla beltà di Norina ed esterna l'intenzione di chiamare immediatamente il notaio per celebrare le nozze. Anche a questo il previdente Dottore ha pensato: il notaio è belle pronto, viene introdotto e legge l'atto di matrimonio. Norina sta per firmare quando appare Ernesto che imprecando contro lo zio chiede di far da testimonio. Ma nel vedere Norina allibisce, incapace di spiegarsi che cosa sia successo. Firmato l'atto e ritiratosi il notaio, Norina muta completamente contegno, rivela ben altro carattere, rifiuta di farsi baciare dal marito e dichiara che un uomo decrepito come lui non può condurre decentemente a spasso una giovane sposa come lei: elegge quindi a suo cavalier servente Ernesto. Don Pasquale si oppone suscitando le furie di Norina che non se ne dà per inteso e anzi chiama il maggiordomo ordinandogli di assumere due dozzine di servi e di comperare due carrozze e molti cavalli, e subito dopo giudica che la casa è mal disposta e che bisogna cambiare tutti i mobili. Mentre Don Pasquale soffoca dalla bile, Norina spiega a Ernesto come sia stato ingiusto il suo sospetto e come il dottor Malatesta combinando la commedia gli si sia dimostrato ancora una volta vero amico.
ATTO TERZO. Primo quadro. Le fatturc della sarta, della pellicciaia, della modista, del calzolaio hanno piombato Don Pasquale nella più viva costernazione. Intanto i camerieri sono indaffarati nel riordino della casa secondo le disposizioni di Norina. Una nuova baruffa è suggellata da un sonoro schiaffo di Norina al povero Don Pasquale, nel quale ora il pensiero del divorzio si fa strada. Un foglio che Norina ha lasciato intenzionalmente cadere è raccolto da Don Pasquale: è una lettera con la quale un incognito amante dà appuntamento alla donna nel giardino. Dopo che Don Pasquale e i servi si sono allontanati, entrano Ernesto e Malatesta: il Dottore spiega al giovane di aver architettato un convegno notturno con Norina. Ritorna Don Pasquale, abbattutissimo, che racconta le scenate accadute, lo schiaffo ricevuto e la lettera intercettata, e poi si accorda con Malatesta e col nipote per cogliere in flagrante gli amanti.
Secondo quadro. Ernesto canta una serenata. Si incontra con Norina. Don Pasquale, assieme al Dottore, sorprende la moglie, mentre Ernesto che si era fatto in disparte rientra come per caso in giardino. Il Dottore persuade Don Pasquale che per punire la indocile Norina è opportuno consentire al matrimonio di Ernesto con la vedovella amata, per modo che costei si insedi in casa come nuova padrona. Don Pasquale accetta, ma in quello stesso momento gli è chiaro che Norina e la vedovella sono la medesima persona. Don Pasquale, rassegnato, perdona ai due giovani.