Garinei e Giovannini presentano:
Enrico '61 (1961)
Commedia musicale di Pietro Garinei e Sandro Giovannini
- Interpreti: Renato Rascel, Gianrico Tedeschi, Clelia Matania, Renzo Palmer, Giella Sofio, Gloria Paul, Ombretta De Carlo, Pierpaola Bucchi, Claudio Figna, Luciano Melani - il corpo di ballo
- Musiche: Renato Rascel
- Arrangiamenti musicali: Ennio Morricone
- Coreografie: Ralph Beaumont
- Scene e costumi: Giulio Coltellacci
- Regia: Garinei e Giovannini
- Assisstente alla Regia: Lina Wertmuller
Programma di sala (pagine 40)
- Renato Rascel
- Biografie degli interpreti
- I due tempi
- Le canzoni
- I ballerini e le ballerine
- Fotografie di Guglielmo Coluzzi
Renato Rascel
“Da piccoletto” dice Rascel “ero piccoletto come gli altri ragazzi di Borgo, ma già mi chiamavano Renatino”. Lo chiamavano così i colleghi dei genitori - Cesare e Paola Ranucci - attori d'operetta, i callarostari di via del Mascherino, il bidello delle elementari di Borgo Pio. E lo chiamava Renatino anche don Lorenzo Perosi che, apprezzatane la sottilissima voce bianca, lo volle nella sua famosa schola cantorum. Sicché il debutto canoro di Renatino non avvenne in teatro, ma in San Pietro, vestito da chierichetto. Fu il grande Perosi che, per primo, gli insegnò a “battere il tempo”. Imparò tanto bene che, dopo aver battuto il tempo su ogni superficie rimbombante gli capitasse a tiro, finì per dichiarare al padre, piuttosto amante della silenziosa quiete domestica, che se avesse avuto in regalo una batteria sarebbe andato a far chiasso fuori casa. Ebbe la batteria e mantenne la parola. Non ancora quattordicenne, già suonava nei locali. Erano modeste sale da ballo quali Giannini in Piazza Adriana e Bruscolotti in Via Paolo Emilio. I suoi assolo facevano spettacolo. Tanto che, notatolo, un impresario lo scritturò in una compagnia d'avanspettacolo. Era il 1928. Suonava in scena accompagnando i vari “numeri”. Il suo nome d'arte, allora, era Ronnie Boy e figurava in locandina. Perché quel nome? “sapete com’è” racconta “c’era l'esteromania ... ed era anche di moda Al Jolson con Sonny Boy”. Una sera, al cine-teatro Diana di Milano, la stella di quel modesto varietà, Lulù Gold, svenne. Come sostituire Lulù nel suo applaudito numero di charleston? L'impresario disse: “Se la cavi Ronnie Boy”. E Renatino se la cavò non solo quasi sfondando la batteria, ma balzando verso il proscenio dove improvvisò un frenetico quanto buffo charleston. Da quella sera, di compagnia in compagnia, fece il ballerino, il cantante di tanghi argentini, il fantasista. Intanto s'era trovato un altro nome: Rachel. Era il nome di un colore di cipria fra l'ocra e il giallo chiarissimo che vide in una profumeria di Torino. Nel 1933 fu costretto ad interrompere l'attività artistica per il servizio militare. Appena congedato venne chiamato dal signor Schwartz in persona che, con l'astronomica paga di 250 lire al giorno, gli affidò il ruolo di Sigismondo nel Cavallino Bianco, in una compagnia di oltre cento elementi, accanto a ballerine dagli 1,70 in su. Tornato al varietà, prese a portare sulla scena quel tipo di personaggio, di macchiette, di comicità che, inizialmente sconcertanti, finirono per avvincere il pubblico. E nacque ... la meta agognata ... la cognata non c'era e pioveva, pioveva e l'acqua veniva giù tanto che tutti dicevano:”almeno andasse in su”. Nacque l'ometto con la grossa palandrana, il taschino sulla schiena e il cappello a caciottella. E a questo punto, assieme all'ometto, tutti gli studenti che gremivano i teatri cantavano in coro: “Ho il cuore tenero, tenero, tenero”. Da allora egli presentò canzoni come: Chiudo gli occhi e penso a te, Mi chiamo Viscardo, E' arrivata la bufera, Il gaucho appassionato, Filippa, il Corazziere. Era una nuova forma di comicità che diffuse anche collaborando atti¬vamente al Travaso ed al Marc'Aurelio. Le riviste alle quali ha preso parte sono: TUTTO E' POSSIBILE di Nelli e Mangini (1941-41), ALLEGRETTO MA NON TROPPO di Nelli e Mangini (1943-44), VIVA FRA' DIAVOLO di Dino Falconi (1945.46), COMINCIO' CON CAINO E ABELE di Michele Galdieri (1946-47), SOFFIA SO' AI BAGNI DI MARE di Mattoli, Garinei e Giovannini (estate 1947), IL CIELO E' TORNATO SERENO di Polacci (1947-48), ARIA DI ROMA di Amendola e Mac (estate 1948), MA NON E' SUCCESSO NIENTE di Polacci (1948-49), SOGNO DI UNA NOTTE DI QUESTA ESTATE di Garinei e Giovannini (1949-50), PEREPE' PEREPE' di Veltroni, Ferretti, Leoni, Fiorentini (1950.51), E INVECE... PURE di Veltroni, Ferretti, Leoni, Fiorentini (1951.52), e le commedie musicali di Garinei e Giovannini, musiche di Kramer, ATTANASIO CAVALLO VANESIO (1952-53), ALVARO PIUTTOSTO CORSARO (1953-54), TOBIA LA CANDIDA SPIA (1954-55), UN PAIO D'ALI (1957-58), Nell'annata 1956-57, Renato Rascel ha effettuato un “giro del mondo” esibendosi in recitals teatrali e televisivi a Bangkok, Hong-Kong, Tokio, Honolulu, Los Angeles, San Francisco, Città del Messico, Hollywood, Washington, New York, etc. Renato Rascel ha composto la musica per l'operetta Naples au baiser du teu messa in scena al Teatro Mogador di Parigi nell'ottobre del 1957 ed interpretata da Tino Rossi. Rascel è anche autore di libri per l'infanzia e la sua attività cinematografica (che iniziò nel 1942 con Pazzo d'amore) va sempre più estendendosi. Dai “borghi di Roma” il “piccoletto”, si è proiettato alla ribalta internazionale come autore, attore e compositore. Attraverso una carriera fatta di volontà, sacrifici ed intelligenza.