Teatro alla Scala di Milano presenta:
Idomeneo (1968)
Opera seria in due atti. Libretto di Gionvan Battista Varesco - Musica di Wolfang Amadeus Mozart
- Interpreti principali: Waldemar Kmentt (Idonemeo) Margherita Rinaldi (Ilia) Leyla Gencer (Elettra) Peter Schreier (Idamante) Nicola Zaccaria (Gran Sacerdote) Domenico Trimarchi (Arbace)
- Maestro Concertatore: Wolfgang Sawallisch
- Regia: Oscar Fritz Schuh
- Maestro del coro: Roberto Benaglio
- Scene: Gaspar Neher
- Costumi: Gaspar Neher - Liselotte Erler
- Direttore allestimento: Nicola Benois
- 1. Kmentt 2. Rinaldi - Schreier 3. Gencer 4. Zaccaria 5. Trimarchi 6. Sawallisch 7. Schuh
Programma si sala (pagine 32)
- Tramonto dell'opera seria (Riccardo Allorto)
- L'argomento
- Fotografie
- Prima rappresentazione 27 gennaio 1968
L'argomento
Atto primo
A Creta, nel palazzo reale. Ilia, giovane principessa troiana, figlia di Priamo, lamenta il suo strano contraddittorio destino: perduta patria e famiglia per opera dei greci, diventata prigioniera di un re greco, Idomeneo, di un greco si è innamorata, il figlio del re, Idamante. Amore nel suo intimo tenacemente dibattuto, e peraltro teneramente corrisposto dal principe, il quale, quasi a dimostrargliene la sincerità, dà un'altra prova della saggezza con cui sta governando da che il padre è assente: decreta cioè che tutti i prigionieri troiani siano posti in libertà. Di Idamante si è però invaghita a sua volta anche Elettra, Ia. figlia di Agamennone che dopo la rovina della sua famiglia si è rifugiata a Creta, e medita di vendicarsi della rivale. Una notizia recatagli dall'amico Arbace turba gravemente Idamante: la nave di Idomeneo, durante il viaggio di ritorno, è naufragata e si ignora la sorte del re.
Il mare ha risparmiato Idomeneo e i suoi. Ma nel pieno della burrasca egli ha giurato, in cambio della salvezza, di immolare a Nettuno la prima persona che avrebbe veduto non appena toccata terra. La tristezza e il rimorso che lo opprimono si trasformeranno in angoscia quando riconoscerà, nell'uomo che per il primo gli è venuto incontro, suo figlio. Idomeneo tenta di eludere il voto sfuggendo l'abbraccio di Idamante, il quale rimane deluso e amareggiato dell'incomprensibile contegno del padre. Grandi feste salutano il ritorno delle truppe cretesi.
Ancora negli appartamenti reali. Idomeneo si consiglia con Arbace su come scongiurare il sacrificio di Idamante, e Arbace gli suggerisce di allontanare per qualche tempo iÌ figlio da Creta. Ignara della tragedia che incombe anche su di lei, Ilia manifesta tutta la felicità di aver trovato, con l'amore di Idamante, una nuova patria in Creta, e in Idomeneo un altro padre. Nasce allora nel re il sospetto che proprio questo amore sia la causa dell'ira di Nettuno.
Il porto di Sidone. Idamante la scerà Creta, ed Elettra lo accompagnerà: cosi ha stabilito Idomeneo. La principessa greca tradisce la gioiosa certezza di saper conquistare, nei lunghi giorni di vicinanza cui il viaggio li costringerà, l'affetto di Idamante. Questi, obbediente alla volontà paterna, si congeda da Ilia, ma mentre va ad imbarcarsi si scatena improvvisa una tempesta. A nulla vale che Idomeneo invochi Nettuno di rivolgere soltanto contro di lui il suo sdegno: un orribile mostro emerge dalle onde dirigendosi verso riva e seminando fra tutti il terrore.
Il mare ha risparmiato Idomeneo e i suoi. Ma nel pieno della burrasca egli ha giurato, in cambio della salvezza, di immolare a Nettuno la prima persona che avrebbe veduto non appena toccata terra. La tristezza e il rimorso che lo opprimono si trasformeranno in angoscia quando riconoscerà, nell'uomo che per il primo gli è venuto incontro, suo figlio. Idomeneo tenta di eludere il voto sfuggendo l'abbraccio di Idamante, il quale rimane deluso e amareggiato dell'incomprensibile contegno del padre. Grandi feste salutano il ritorno delle truppe cretesi.
Ancora negli appartamenti reali. Idomeneo si consiglia con Arbace su come scongiurare il sacrificio di Idamante, e Arbace gli suggerisce di allontanare per qualche tempo iÌ figlio da Creta. Ignara della tragedia che incombe anche su di lei, Ilia manifesta tutta la felicità di aver trovato, con l'amore di Idamante, una nuova patria in Creta, e in Idomeneo un altro padre. Nasce allora nel re il sospetto che proprio questo amore sia la causa dell'ira di Nettuno.
Il porto di Sidone. Idamante la scerà Creta, ed Elettra lo accompagnerà: cosi ha stabilito Idomeneo. La principessa greca tradisce la gioiosa certezza di saper conquistare, nei lunghi giorni di vicinanza cui il viaggio li costringerà, l'affetto di Idamante. Questi, obbediente alla volontà paterna, si congeda da Ilia, ma mentre va ad imbarcarsi si scatena improvvisa una tempesta. A nulla vale che Idomeneo invochi Nettuno di rivolgere soltanto contro di lui il suo sdegno: un orribile mostro emerge dalle onde dirigendosi verso riva e seminando fra tutti il terrore.
Atto secondo
Giardini della reggia. Idamante, incapace di spiegarsi la studiata freddezza di Ilia, che cosi agisce dopo essersi resa conto dell'irriducibile ostilità di Idomeneo alle loro nozze, e la altrettanto ostentata durezza del padre, che senza fornirgli un plausibile motivo lo vuole lontano da Creta, è risoluto a uscire da questa situazione: affronterà in combattimento iI mostro marino, o libererà la città o sarà la morte. Ilia alla flne non sa più fingere i suoi veri sentimenti e gli rinnova la sua trepida promessa d'amore. Il loro appassionato colloquio viene interrotto dall'inattesa comparsa di Idomeneo e di Elettra. Il re, dissimulando la sua intima pena, ripete l'ordine: Idamante deve partire, e inutilmente Ilia si dice decisa a seguirlo, o piuttosto morire, mentre Elettra aspetta con impazienza che scocchi l'ora della rivincita. La partenza però deve essere ancora rinviata: infatti, come annuncia Arbace, il popolo è in tumulto e reclama che Nettuno venga placato, affinché il dio lo liberi dal flagello del mostro.
Presso it tempio di Nettuno. Idomeneo suscita lo sgomento generale rivelando al Gran Sacerdote e al popolo che la vittima designata è Idamante. Sebbene Arbace riferisca che il mostro è stato ucciso appunto per mano di Idamante, Idomeneo, dopo uno straziante addio, si appresta ad immolare il figlio: quand'ecco tra i due precipitarsi Ilia, offrendosi di morire in luogo di Idamante. In quell'istante si ode un pauroso fragore sotterraneo, e dal profondo una voce proclamare che Nettuno rinuncia al sacriflcio cruento di un innocente e scioglie dal voto Idomeneo, purché il re abdichi in favore di Idamante, il quale regnerà assieme a Ilia finalmente sua sposa.
Presso it tempio di Nettuno. Idomeneo suscita lo sgomento generale rivelando al Gran Sacerdote e al popolo che la vittima designata è Idamante. Sebbene Arbace riferisca che il mostro è stato ucciso appunto per mano di Idamante, Idomeneo, dopo uno straziante addio, si appresta ad immolare il figlio: quand'ecco tra i due precipitarsi Ilia, offrendosi di morire in luogo di Idamante. In quell'istante si ode un pauroso fragore sotterraneo, e dal profondo una voce proclamare che Nettuno rinuncia al sacriflcio cruento di un innocente e scioglie dal voto Idomeneo, purché il re abdichi in favore di Idamante, il quale regnerà assieme a Ilia finalmente sua sposa.
I bozzetti di Caspar Neher
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