Teatro Comunale di Bologna presenta:
Il turco in Italia (1966)
Dramma buffo in due atti di Felice Romani. Musica di Gioacchino Rossini
- Interpreti: Paolo Montarsolo (Selim) Mariella Adani (Fiorella) Giorgio Taddeo (Don Geronio) Piero Bottazzo (Don Narciso) Alberto Rinaldi (Prosdocimo) Rena Garazioti (Zaida)
- Maestro Concertatore:Oliviero De Fabritiis
- Regia: Aldo Trionfo
- Maestro del coro: Gaetano Riccitelli
- Coreografie: Carlo Faraboni
- Scene: Giancarlo Bignardi
1. Montarsolo 2. Adani 3. Taddeo 4. Bottazzo 5. Rinaldi 6. Garazioti 7. De Fabritiis 8. Trionfo
Programma di sala (pagine 140)
- Prima rappresentazione 2 dicembre 1966
- La Stagione Lirica 1966/67
- I singoli spettacoli
- Il turco in Italia - argomento - Interpreti
- Fotografie
L'argomento
ATTO PRIMO
Accampato lungo il litorale partenopeo, un gruppo di zingari intona allegri canti esprimenti I'ottimistica concezione della vita nomade nella immensa patria che è il mondo e con alimento la credulità e l'ignoranza delle genti. Tra essi è Zaida, giovane e bella turca un tempo prornessa sposa del Principe Selim Damelec, la quale lamenta il proprio triste destino dacché una gelosia assurda e immotivata spinse Selim a condannarla a morte. Salvata dal fedele Albazar, s'è con questi aggregata alla troupe di girovaghi e vive preconizzando il futuro, senza più sperare di rivedere il suo Principe e convincerlo della propria fedeltà. Sopraggiunge il Poeta che, a corto d'ispirazione, va osservando il prossimo e scorge nell'arivo della carovana una favorevole occasione per nuove conoscenze e, forse, per cogliele materiale per un bel dramma tratto dal vero. Dietro di lui compare Geronio, marito della procace Fiorilla i cui capricci e folleggiamenri amorosi sono noti all'intera Napoli, Egli spera di aver risposta da una zingara all'assillanre interrogativo che lo tormenta: potrà un giorno Fiorilla rinsavire e cessare la pazza vita che conduce? Si fa avanri Zaida e nel leggergli la mano esterna evidente disappunto, essendo egli nato sotto il segno dell'Ariete; né più favorevole è. l'esame della fronte. L'infelice si dispera e, fatto segno delle burle di tutti gli zingari, fugge. Il Poeta approftta per avvicinare Zaida e complimentarsi per le spiritose risposte date a Geronio. Al racconto delle disavventure di questa si commuove e promette di interessare al caso un Principe turco, il cui arrivo è previsto per la sera stessa. Ed ecco apparire Fiorilla con alcune amiche, mentre sullo sfondo si staglia il naviglio turco, prossimo ad approdare. Appena sbarcato, il principe rivolge un caloroso saluto alla bella Italia e quindi, scorta la bella italiana che gentilmente I'ossequia, le risponde incantato. Entfambi sono immediatamente attratti l'uno dall'altra e dopo timidi approcci, all'abile mossa di Fiorilia d'allontanarsi, il principe si fa più audace e chiede e ottiene il permesso d'accompagnarla. Si presenta intanto alla ribalta Narciso, vagheggino e cavalier servente di Fiorilla, che appunto sta cercando. Il sopravvenire di Geronio, allarmatissimo perché ha intravvisto la moglie con Io straniero che dicono si chiami Selim, dà nuova materia al Poeta, che tutto va annotando, e che tosto individua in lui l'amante di Zaida. Nel terzetto che segue il poeta espone il canovaccio della sua commedia che avrà per proragonisti una sposa capricciosa, un marito scimunito. un galante soppianrato e un turco toccato d'improvviso amore suscita così le ire dei presenti che minacciano d'introdurre nel lavoro anche la bastonatura dell'autore, La seconda parte dell'atto ci trasporta nell'appattamento di Geronio, dove Fiorilla ha condotto Selim per meglio proseguire la schermaglia amorosa. Piomba fra loro Geronio, che è però subito ammansito e sottomesso dalla minaccia armata di Selim, Dietro lui compare il galante deluso, il cui arrivo aumenta ancor più la confusione, tanto da indurre Selim a dar convegno altrove a Fiorilla. Rimasto solo Geronio sconsolatamente considere le leggerezze della moglie e quando questa rientra, gliele rimprovera. Ma con abilità Fiorilla, usando frasi dolci e simulando il pianto, capovolge la situazione, ìntenerisce il marito ed è lei a rimproveragli incomprensione e a minacciarlo, presso l'accampamento degli zingari intanto he luogo il casuale incontro di Zeida con Selim e la loro riappacificazione. Ma subito dopo l'altmosfera idillica si tramuta in bufera: iI turco scambia e corteggia Zaida per fliorilla e genera un violento diverbio tra le due donne che mirraccia di culminrre in rissa. Solo il Poeta è soddisfatto, poiché la scena è degna di un gran finale.
In una sala di locanda il Poeta confida a Geronio che di lì a poco proprio in quel locale Fiorilla e Selim s'incontreranno. Ecco ìnfatti giungere Selim che, scorto Geronio, gli si approssima per proporgli, com'è uso in Turchia, di vendergli la moglie. Geronio rifiuta e minaccia, com'è uso in Italia, di venir alle mani se non lascierà in pace la moglie. Questa fa il suo ingresso poco dopo seguita dalla zingara che ha convocato perché Selim scelga definitivamente una di loro. Ella è certa della vittoria, ma non così sicuro nell'assegnarle la palma appare Selim, che chiede tempo di riflettere. Al che, sdegnata, Zaida s'allontana. Fiorilla invece adopra tutta la propria arte e alla fine porta Selim a dichiararle il suo amore. Intanto Geronio, che sta per rientrare a casa, è messo a parte dal Poeta del progettato rapimento di Fiorirlla durante la festa mascherata che si darà quesla sera e ordiscono un piano. Narciso, che non visto ha tutto udito, escogita anch'egli di volgere la situazione a proprio vantaggio. Infatri duranre la festa s'avvicina a Fiorilla che lo crede lo spasimante turco e si accompagna con lui; Selim incontra invece Zaida e reputandola Fiorilla la conduce in disparte. Fa poi la sua apparizione Geronio, in un bufro travestimento. Non individua la moglie ma allorche scorge le due coppie in procinto di andarsene, intuisce essere Fiorilla una delle due dame e fattosi riconoscere le trattiene a lungo, ma invano che infne entrambe s'allontanano velocemente. Più tardi il poeta incontra Geronio e l'aggiorna degli avvenimenti: Fiorilla s'è accorta presto dell'inganno di Narciso ed è di nuovo alla ricerca di Selim, il quale invece riconosciuta Zaida sta per partire con lei per il proprio paese. Consigliato dal Poeta, Geronio decide di infliggere una punizione alla moglie e incarica lo stesso Poeta di portarle un biglietto di benservito, assieme agli effetti personali. Raggiunta dal messaggero, Fiorilla si dispera, butta a terra vestiti e gioielli e li calpesta; solo una squallida veste bruna, simbolo di dolore e pentimento, da ora indosserà. II Poeta è esultante: il caso gli ha fornito un vero, srupendo dramma. Allegramente annunzia a Geronio sopraggiunto, il pentimento della moglie; e con questi la segue per spiarne le mosse. La scena finale si svoÌge in riva al mare, dove Fiorilla è alla ricerca d'una imbarcazione che la rechi a Sorrento, alla casa paterna. Geronio, ormai convinto della sincerità del pentimento della moglie le si precipita incontro per perdonarla. Giungono frattanto Zaida e Selim con il loro seguito per imbarcarsi e chiedono scusa ai presenti dei loro errori. Il perdono è concesso e i saluti sono calorosi, mentre ,il poeta rivolgendosi al pubblico congeda nella lieta accoglienza al suo dramma.