Teatro alla Scala di Milano presenta:
La favorita (1953)
Dramma serio in quattro atti di Alphonse Royer e Gustave Vaez. Traduzione italiana di F. Jannetti - Musica di Gaetano Donizetti
- Interpreti: Ebe Stignani (Leonora) Gianni Poggi (Fernando) Gino Bechi (Re Alfonso) Nicola Rossi Lemeni (Baldassarre) Luciano Della Pergola (Don Gasparo) Silvana Zanolli (Ines) Primi ballerini: Olga Amati - Giulio Perugini
- Maestro Concertatore: Antonino Votto
- Regia: Mario Frigerio
- Maestro del coro: Vittore Veneziani
- Coreografia: Georges Balanchine
- Bozzetti e figurini: Alessandro Benois
- Direttore allestimento: Nicola Benois
Programma di sala (pagine 28)
- L'università del canto donizettiano (Guglielmo Barblan)
- Bozzetti dellle scene
- Argomento
- Interpreti
- Fotografie
L'argomento
Atto primo - Nel monastero di San Giacomo, Baldassarre chiede al figlio Fernando la causa della sua inquietudine. Fernando gli confessa il suo amore per una donna sconosciuta. Baldassarre lo ammonisce invano: Fernando lascia il convento. In un'isola dove un gruppo di fanciulle cantano liete, giunge Fernando e interroga Ines, la confidente della donna da lui amata, per sapere chi sia costei. Ma Ines non risponde e si allontana mentre sopraggiunge Leonora. A lei Fernando rinnova la preghiera di svelarglisi, Leonora lo supplica di fuggirla per sempre: essa non può esser sua. Ritorna Ines per annunciare sgomenta l'arrivo del Re. Leonora dà un foglio a Fernando, che apprende così come colui che ha posto gli occhi sull'amata sia il sovrano, e ritiene perciò Leonora di altissimo rango. Poi sul foglio legge che è nominato capitano e si ripromette la gloria che gli consentirà d'avere in premio l'amore di Leonora.
Atto secondo - Leonora appare umiliata della sua condizione e vorrebbe partire; ma Alfonso la rassicura e le promette di farla regina. Un cortigiano consegna al Re un biglietto indirizzato a Leonora. Inutilmente il Re domanda a Leonora chi sia che osa scrivere alla favorita del Re; essa non parlerà nemmeno sotto la tortura. Irrompe Baldassarre seguito da un gruppo di monaci: viene a chiedere ragione al Re dell'affronto inflitto alla sua figliola, legittima sposa di Alfonso; e poichè il Re insorge ricordandogli ch'egli è signore assoluto e può ripudiare una sposa per sceglierne un'altra, Baldassarre, mostrando una pergamena del Pontefice, minaccia Alfonso e la sua favorita dell'eterna pena.
Atto terzo - Alfonso riceve Fernando, vittorioso in battaglia, che gli chiede Leonora in isposa. Il Re ordina che le nozze siano celebrate entro un'ora. Rimasta sola Leonora si dispera: Fernando ignora ch'essa è stata l'amante del Re ed essa non vuol disonorare il giovane. Alfonso, con tutta la corte, rientra, dona a Fernando insegne cavalleresche e titoli nobiliari, poi, mentre i cortigiani commentano quelle nozze ignominiose credendole dal Re pattuite con Baldassarre per liberarsi dal legame della colpevole relazione, Fernando e Leonora escono per il rito. Quando Fernando ritorna i cortigiani lo offendono; la partita d'armi che sta per ingaggiarsi è interrotta da Baldassarre che rivela al figlio chi sia stata Leonora. Sdegnato Fernando getta le insegne ai piedi del re e fugge, mentre Leonora si accascia disperata.
Atto quarto - Nel monastero di San Giacomo, dove Fernando s'è ritirato col padre, è stata portata la salma della Regina, morta di dolore. Baldassarre cerca conforto nel figlio. Ma Fernando ha nel cuore l'onta subita e pensa con nostalgia al perduto "spirto gentil" dei suoi sogni. Al convento arriva stremata Leonora per rivedere ancora una volta il suo Fernando e poi morire. Fernando vorrebbe scacciarla, ma sapute che Ines, incaricata da lei di denunciargli la verità, era stata chiusa in carcere dalle guardie del Re, le perdona e le promette ancora felicità e amore. Troppo tardi: Leonora si spegne.