Nando Milazzo presenta:
L'Aide - Mémoire (1993)
Due atti di Jean-Claude Carrière
- Interpreti: Renzo Montagnani, Micol Pambieri
- Traduzione e adattamento: Giovannella Zanoni
- Musiche: Sellani e Libano
- Scene: Roberto Comotti
- Costumi: Milena Mazzotti
- Regia: Giampiero Solari
Programma di sala (pagine 36)
- L'Aide-Mémoire (J.C Carrière)
- L'Aide Mèmoire (Giampiero Solari)
- Appunti (Maria Morazzoni)
- Debutto il 26 ottobre 1993 al Teatro Municipale di Casale Monferrato
- Fotografie di Eugenio Bersani
L'Aide - Mémoire
Di Carrière conoscevo le sceneggiature, avevo visto gli spettacoli scritti per Brook, letto alcuni suoi scritti teatrali e cinematografici ed avevo sempre trovato straordinario ed esemplare nel suo lavoro il fatto che, pur mantenendo una sua personalità creativa, riuscisse a cambiare stile, genere, e mezzo di comunicazione con estrema facilità, facendo di questo un continuo gioco capace di spiazzare qualsiasi classificazione. Questa sua caratteristica mi ha sempre affascinato poiché penso che cambiare costantemente, apprendendo dalle diverse situazioni, sia un modo di lavorare utile anche a spiazzare le proprie ossessioni, affrontandole ogni volta da angoli diversi. Con questo spirito ho cominciato a provare lo spettacolo e da subito "L'AIDE MEMOIRE" mi ha spiazzato facendomi incontrare un Carrière inaspettato. I salti di logica di certi dialoghi ricordano quelli fatti da lui con Bunuel ma che in questo caso si trovano all'interno di situazioni di commedia brillante, che dal brillante passano all'intimista, per poi passare ancora a momenti d'invenzione e di fantasia. Con gli attori si è partiti semplicemente dal cercare un incontro fra Jean Claude Carrière, Micol Pambieri e Renzo Montagnani attraverso "L'AIDE MÉMOIRE", ed il mio ruolo è stato quello di fare il possibile perché questo incontro avvenisse. Durante le prove si sono affrontate subito le difficoltà che poneva il testo e che potevano, se fraintese, ostacolare l'incontro. Seguendo fedelmente le diverse situazioni frammentarie e apparentemente contrastanti, attraverso una esecuzione maniacalmente precisa abbiamo cercato di raccontare al meglio la breve e forse infinita storia di Suzanne e Jean Jacques. La differenza di età dei protagonisti ha accentuato il carattere estremo, al limite della malattia che c'è in questa storia d'amore. Per la messa in scena, con lo scenografo, abbiamo pensato ad uno spazio piccolo e costrittivo in cui girando l'asse del monolocale si venisse a creare un angolo, un punto di vista fisso, che obbligasse i due personaggi ad affrontarsi costantemente. Le luci seguono la scansione del tempo e il crescendo di tensione dei personaggi. Le musiche ripetono gli stessi motivi ossessivamente scandendo il susseguirsi dei quadri di questo incontro leggero ed improbabile come una favola, violento ed intenso come una lotta all'ultimo sangue.
GIANPIERO SOLARI