Teatro Stabile della Città di Roma presenta al Teatro Centrale:
L'Isola (1966)
Commedia in due tempi di Fabio Mauri
- Interpreti: Alberto Bonucci, Francesco Mulè, Rosemarie Dexter, Dany Paris, Marco Berneck, Maria Grazia Lazzeri
- Musiche: Gino Negri
- Scene: Fabio Mauri
- Costumi: Enrico Job - Fabio Mauri
- Regia: Fabio Mauri
Programma di sala (pagine 32)
- Il cartellone della stagione
- L'Isola di Fabio Mauri (Luigi Lunari)
- I disegni di Jules Fieffer dal racconto "Giorgio nella luna"
- Il Cast
L'ISOLA di Fabio Mauri
Nel quadro della drammaturgia italiana contemporanea «L'isola» di Fabio Mauri si colloca in una funzione del tutto singolare. Ciò che colpisce in essa alla lettura è anzitutto l'indipendenza da modelli e tendenze drammaturgiche ben precise e riconoscibili, come la sua riluttanza a lasciarsi rinchiudere in una definizione tra le tante che il panorama teatrale contemporaneo ci offre. Assieme a questo - imparziale e apparente contraddizione - da un lato l'inadeguatezza dei termini di «avanguardia», «rottura», «iconoclastia », dall'altro lato la precisa avvertenza di una sua prepotente contemporaneità, di una sua inequivocabile novità. Il fatto è che «L'isola» fa completa astrazione dalle convenzioni del teatro. Né le assume, adeguandovisi, né le rifiuta contraddicendole. Semplicemente, si pone come opera teatrale indipendente ed autonoma, che ha in sé e solo in sé la norma della sua teatralità. Se si accetta questo, non solo «L'isola» ritrova sue precise parentele con esperienze e correnti culturali e artistiche del nostro mommento, ma anche - e non potrebbe essere altrimenti - si ricollega per affinità di proposte tematiche e di modi espressivi ad opere ed autori del passato. L'individuazione di queste parentele e di queste affinità è a questo punto più facile che remunerante. Il parlare di letteratura dei fumetti o di pop-art o di cartoni animati per indicare l'uso spregiudicato - oltre che della parola e dei simboli - dei personaggi e degli eventi cui essi danno vita, sottolinea la «attualità» e la vitalità dell'«Isola» come opera letteraria. Un accenno a certa trattatistica e a certa narrativa politica e sociologica del settecento inglese può indicarci invece l'origine più lontana dell'atteggiamento di Mauri nell’affrontare in chiave umoristica un tema di evidente sostanza drammatica. Purché parentele e affinità non finiscano col porre in secondo piano quelle che restano pur sempre la sola fonte d'ispirazione dell'«Isola »: la realtà del nostro tempo e le sue implicazioni sull'uomo, nei suoi rapporti con gli altri e con se stesso.
LUIGI LUNARI