GESTIONE E ORGANIZZAZIONE T.A.I.S. presenta:
Senza rete (1954)
Rivista in due tempi di Alberto Bonucci del "Teatro dei Gobbi" in collaborazione con Paolo Panelli e Piero Zuffi
- Interpreti principali: Alberto Bonucci, Marina Bonfigli, Paolo Panelli, Gianni Bonagura, Vittorio Congia, Paolo Ferrari, Franco Giacobini, Monica Vitti - Primo Ballerino: Michael Charnley
- Musiche: Fiorenzo Carpi
- Coreografie: Michael Charnley
- Scene e costumi: Piero Zuffi
Programma di sala (pagine 20)
- Locandina
- Primo - Secondo tempo
- Senza rete (Gli autori)
- Gli interpreti
- Fotografie
SENZA RETE Gli autori
Gli autori di Senza rete non hanno inteso fare della polemica: il loro fine e la loro unica preoccupazione sono stati quelli di comporre uno spettacolo che rispondesse alle moderne esigenze di gusto, di umorismo, di satira, di ritmo puntuale e fervido. Protagonisti sono i clowns a loro è affidato il compito di guardare gli uomini o di ironizzare su fatti, atteggiamenti e cose di ogni giorno e, perché no? di richiamare con bonari rabbuffi questi poveri esseri umani sulla retta via della semplicità e del vivere cordiale. Come sono gli occhi dei clowns che guardano gli uomini? E' difficile dirlo. Ora impietosi, ora allegri, ora freddi, ora impauriti, gli occhi dei clowns di Senza rete hanno sempre e comunque la limpidezza degli occhi dei bimbi. E' difficile non credere a quegli occhi, è difficile non pensare che abbiano ragione. Senza rete, affidandosi a libere e genuine interpretazioni della realtà, ha fatto sì che ogni spettatore possa vedere, esaminate sul palcoscenico, le ansie e le gioie, i dolori e i desideri che accompagnano ogni uomo, tutti i giorni. D'accordo: la lente del teatro ingigantisce e forse deforma; nasce evidentemente una risata ma è importante che subito dopo essa si trasformi nel ragionamento e in un esame di se stessi. E' accaduto, del resto, dopo tutte le risate classiche.
ALBERTO BONUCCI è l'ideatore di Senza rete. In palcoscenico è il capo dei clowns che decidono di improvvisare una rivista. Il suo personaggio gli impone di essere romantico ed intellettuale, gaio e triste quasi all'unisono. Ma anche nella vita, Alberto Bonucci è così: un tipico uomo del nostro tempo, che sente, che vive tutte le ansie, tutti gli assilli e tutti i problemi insoluti dell'epoca contemporanea.
Appassionato di filosofia (era la sua facoltà universitaria), abbandonò le etiche e le estetiche, fredde nei libri, per esprimerle, ricche di umano calore, dai palcoscenici teatrali, nei panni di tantissimi personaggi. Frequentò l'Accademia d'Arte Drammatica di Roma e seguì i corsi di recitazione e di regia. Partecipò, appena finita la guerra, ai primi spettacoli diretti da Lucchino Visconti, tra i quali i memorabili Le nozze di figaro di Beaumarchais e + di Crommelynck.
Poi Alberto Bonucci fu tra i primi attori scritturati dal Piccolo Teatro della Città di Milano; e troppo lungo sarebbe elencare tutti i testi interpretati anche da lui. Infine tornò ad incontrare Vittorio Caprioli, suo amico da quand'erano ragazzi e Franca Valeri, conosciuta subito dopo il conflitto. Nacque il Teatro dei Gobbi, che ebbe caloroso e meritato successo in tutto il mondo e che aprì nuove vie, schiarì nuovi orizzonti allo spettacolo leggero ed anche, per certi aspetti, a quello di prosa. Con Senza rete, Alberto Bonucci fa tesoro di molte esperienze; altre ne cerca, con mai diminuita passione.