Organizzazione Grandi Spettacoli Walter Chiari presenta:
Sogno d'un Walter (1952)
Copione di Silva e Terzoli
- Interpreti: Walter Chiari, Carlo Campanini, Dorian Gray, Tilde, Irene Aloisi, Anna Maestri, Giacomo Furia, Giorgio Bixio, Bruno Borgiolo - Carlos Lamas e il balletto Rolf Hiller Girl
- Musiche: Pasuale Fucilli
- Coreografie: Dino Solari
- Scene: Gelich - Ferrer - Fontanals
- Costumi: Fosco - Pizzi - Ballarin
- Direzione messa in scena: Gelich
Programma di sala (pagine 28)
- Sogno d'un Walter
- Walter sogna (e vive) così (M. Casàlbore)
- Il programma
- Gli interpreti
- Fotografie
Walter sogna (e vive) così.
Antitradizionale lui, Walter Chiari; antitradizionali loro, gli autori Silva e Terzoli. Così, sotto il segno della ribellione agli usi più radicali del mondo della rivista, è nato il Sogno d'un Walter. E se nello spettacolo v'occorrerà di scorgere una traccia d'aderenza ai vecchi schemi, non meravigliatevi, è una resipiscenza dell'ultimo momento, è il frutto d'un bisogno di concessioni sorto nella fase definitiva dell'impostazione dello spettacolo. Quando Walter apparve alla riballa per la prima volta, già s'intuiva, al disotto delle scorie dell'inesperienza, una personalità ben definita, le sue non erano le “macchiette” tradizionali, la sua non era una comicità in palandrana a coperta di cavallo. Waller prendeva i suoi tipi per le strade li deformava nella caricatura; ma sotto la deformazione ne vedevi nitido l'umanità del personaggio. Non volle cappellucci, non volle tubini: perché quella sterpaglia di capelli già gli faceva da cappello. E il suo volto restò vergine dal trucco, perché gli bastava arricciar le guance e arrotondar le spalle per trasformarsi in un cercopileco. E la fantasia gli fece da copione, e il senso dell'umorismo da suggeritore. Quelli che erano abituati ad una comicità soltanto claunesca o vernacola restarono sbalorditi, e qualcuno azzardò “Non mi piace” perché le novità spaventano un po’ tutti. Oggi, la comicità di Walter Chiari, che è una comicità essenziale, originale, sempre sconfinante dai limiti della consuetudine, s’è fatta largo attraverso i cavalli di frisia della diffidenza. Oggi Walter Chiari è qualcuno; e chi scrive, ricordando di essere stato il primo a preconizzare il suo arrivo al traguardo, è felice di augurargli il buon viaggio anche in questa stagione, grazie anche alla collaborazione di due autori freschi ed audaci quanto lui.
MARIO CASALBORE