PARLANO DI FRANCA VALERI...
Franca Valeri non ha mai l’aria di divertirsi come tutti gli altri. Il suo modo di far parte delle grandi comitive di amici e di attori coi quali si intrattiene spesso nei caffè sino a tarda ora, non somiglia a quello di nessuna altra attrice. Qualche volta se ne sta come appartata nel fitto delle sue clamorose comitive, con lo sguardo assorto sotto la frangetta. E anche quando interviene in qualche discussione o scoppia in una improvvisa allegrissima risata, si capisce che non dà mai fondo a tutto quello che le sta dentro; spesso quello che dice non corrisponde esattamente alle cose che sta pensando in quel momento. Osservando superficialmente quel suo atteggiamento appartato e assorto si potrebbe pensare che lei se ne stia per conto suo rimuginando i suoi pensieri senza accorgersi nemmeno di quello che accade intorno. Nulla di più sbagliato. Nessuno dei presenti invece, anche fra quelli che si mostrano più curiosi e interessati, sta osservando e captando le cose e le infinitesimali sfumature negli atteggiamenti delle persone come sta facendo Franca. Il suo occhio per dono naturale penetrante fino alla indiscrezione, vede molle cose che agli altri sfuggono. La sua sensibilità reagisce a un’infinità di provocazioni che gli altri non avvertono. Molte piccole cose apparentemente insignificanti la colpiscono, la feriscono leggermente, la indignano, la fanno soffrire oppure la divertono enormemente senza che nulla nel suo atteggiamento, riveli tutto questo segreto travaglio. Ogni cosa avviene internamente quasi a sua insaputa, come in un delicatissimo apparecchio elettronico che agisce da solo. Queste reazioni continue, che contribuiscono a rendere la vita interiore di Franca Valeri non tanto facile e rosea, come si potrebbe pensare, lavorano continuamente dentro di lei e ne travagliano l'esistenza fino a quando non esplodono nelle sue interpretazioni che quindi non sono mai gratuite o di maniera ma sono sempre il risultato di sue vere indignazioni o sofferenze o divertimenti e perciò risultano spesso così irresistibili, penetranti, divertentissime, e rivelano con che mano leggera e felice con quanta esattezza ella sappia fulminare un carattere, una debolezza, una volgarità. In questo il suo procedimento è uguale a quello di un bravo scrittore che la natura ha dotato di un occhio implacabile; e da qui nasce la qualità particolare del suo successo.
ERCOLE PATTI
Quando, alcuni anni fa, in un convegno di autori italiani, dissi che il nostro maggior autore drammatico era Eduardo De Filippo, rilevai li dissenso quasi unanime degli astanti, dai quali mi fu fatto chiaramente intendere che il teatro di Eduardo era un teatro “dialettale”. Le rappresentazioni in tutto il mondo hanno poi confermato che il teatro di Eduardo è un teatro nazionale ed internazionale. Per Franca Valeri si può, in un certo senso, ripetere, mutando gli addendi della equazione, lo stesso equivoco: molti, troppi, si affannarono agli inizi ad elogiare Franca Valeri come una deliziosa attrice di un “certo genere”, per certi personaggi, per quel determinato tipo di umorismo e di satira del costume che all'inizio trovò concretezza nel Teatro dei Gobbi. Ai molti, che interessatamente la volevano “diversa” e “particolare” dalle cosiddette “attrici”, dissi che Franca era una attrice completa e lo dimostrò in seguito, e nel suo recente recital al Gerolamo ne ha data la più convincente definitiva prova. Pochissimi attori, al mondo, sanno “tenere un pubblico” per due ore, come Franca, brava allora come “Signorina Snob” bravissima ancor di più oggi come “Lina”. Una splendida parabola ascendente.
PAOLO GRASSI
Non sono ancora riuscito a scoprire il segreto con il quale questa grandissima attrice, con dei mezzi minimi, ci presenta dei personaggi così particolarmente veri e che per loro perfezione entrano a far parte della schiera dei grandi personaggi del Teatro di tutti i tempi.
VITTORIO DE SICA
Quando ascolto Franca Valeri mi dimentico di essere attrice, e di conoscere per mia personale esperienza ogni piega e ogni debolezza della recitazione altrui; e l’ascolto senza mai stancarmi, e mi diverto e rido e mi sento felice perché so che perfino per me che sono del mestiere, ogni su intonazione, ogni suo gesto, ogni sua trovata è e sarà sempre una sorpresa. E poi, Franca ed io abbiamo in comune un grande amore: il pubblico, che non ci ha mai tradite e al quale siamo pronte a dare tutte noi stesse, fino all’ultimo respiro.
RINA MORELLI
Franca mia, non mi stancherei mai di ascoltarti. Le tue “donne” sono grottesche, ironiche, patetiche. Un miracolo di verità.
LILLA BRIGNONE
Da dieci anni conosco Franca ed ancora non riesco ad abituarmi alle sue straordinarie invenzioni; ogni qualvolta mi annuncia un nuovo personaggio, mi sorprende sempre. La verità del linguaggio e la spietata fotografica immagine del tipo centrato sono il suo stile inconfondibile E' un dono, il suo, che alle volte indispettisce chi - come me - è alla ricerca continua di nuove caratterizzazioni. Franca sa lavorare. Quando la si costringe davanti alla macchina da scrivere, il foglio rimane in bianco, pulito, per ore interminabili. Sono sempre gli ultimi cinque minuti a stupire i suoi collaboratori e a dar ragione al suo metodo: costruire mentalmente prima, e in un attimo, poi, tutto è nero su bianco. Sul palcoscenico Franca è nata, è questo che io sostengo: forse in un'altra vita è stata buttafuori, suggeritore, attrezzista o costumista. Non si può spiegare altrimenti la conoscenza profonda che ha sul come presentarsi al pubblico, sul come dire una battuta e sul come aspettare l'applauso che immancabilmente viene, quando e dove lei vuole. Sul palcoscenico del Teatrino di via Vittoria di Roma abbiamo diviso i primi applausi da buoni amici. In seguito tutti i teatri d'Italia, la Comédie des Champs Elysées e il Théàtre du Quartier Latin di Parigi, la Comédie e la Cour Saint Pierre di Ginevra, il Téàtre Royal du Parc di Bruxeles, il Tealro Brasileiro de Comoedia di San Paulo in Brasile ed infine il Palace Theater di Londra hanno sottolineato il nostro lavoro con tanti applausi. Oggi, per un nostro segreto, voglio lasciare il successo a Franca, solo a lei. Io sarò dietro le quinte a dare i segnali delle luci. Credetemi, per un attore questo è un grande regalo.
VITTORIO CAPRIOLI