Teatro La Fenice di Venezia presenta "Stagione Lirica di Carnevale":
Il giullare di Nostra Signora (1948)
Miracolo in tre atti. Poema di Maurizio Lena. Musiche di Giulio Massenet
Interpreti principali: Giovanni Mailipiero (Il giullare) Carmelo Maugeri (Frà Bonifazio) Bruno Carnassi (Il Priore)
- Maestro Concertatore: Manno Wolf Ferrari
- Regia: Mario Frigero
- Maestro del coro: Sante Zanon
- Il Cast - Stagione Lirica di Carnevale
Programma di sala (pagine 26)
- La Stagione di Carnevale
- Elenco Artistico
- Giulio Massenet - Le opere
- L'argomento
- Il Teatro la Fenice
- Nel programma anche "Il segreto di Susanna"
L'argomento
"Le Jong leur de Nolre Dame" è la diciassettesima opera di Massenet, La scrisse nel 1902, in piena maturità, appartandosi peraltro dal suo stile pieno e romantico, dalla sensualità lirica del suo melodismo. In questa favola medioevale Massenet, trovò opportuno inserire una scrittura arcaicizzante, una castigatezza melodica tra il trovadorico e il laudistico, sopra tutto dove la musica illustra la figura e l'azione del giullare. Anche l'ambiente claustrale orientò l'immaginazione del compositore verso modi melodici e armonici lineari, intonazioni spesso di stile organistico. Non mancano però espressioni tipicamente massenettiane sopratutto nei momenti descrittivi come il quadro della festa, l'arrivo del re dei giullari, l'alleluia del vino, la disputa dei monaci, la canzone guerresca e la danza dinanzi all'altare.
ATTO PRIMO Nel primo giorno del mese di Maria che coincide con un giorno di mercato, la piazza di Cluny è zeppa di borghesi, cavalieri chierici e contadini. Alcuni giovani stanno danzando la “pastorina” a gloria della Vergine, quando un pallido e lacero giullare, strimpellando una viella si presenta alla folla, proclamandosi “re dei giullari”. Invano egli cerca di attrarre l'interesse degli astanti annunciando di eseguire le ultime canzoni delle gesta di Rinaldo e di Carlomagno: il popolo reclama una “chanson à boire”, il credo del beone o l'alleluia del vino. A malincuore il giullare chiedendo perdono alla Santa Vergine, intona l'alleluia del vino. Nel pieno dell'orgia canora il Priore compare sulla soglia dell'Abbazia, mettendo in fuga la ciurmaglia. Soltanto Gianni rimane interdetto dinanzi al monaco, il quale dopo aver turbato il giovane giullare con la visione del peccato e dell'inferno gli propone il noviziato. Dapprima esaltandosi della propria libertà, il giullare resiste alla proposta; ma poi la vista delle ci bari e che Fra' Bonifazio, cuoco dell'Abbazia, ha raccolto nella questua, i gustosi piatti ch'egli elenca come specialità della sua mensa sono l'argomento decisivo che induce Gianni al noviziato.
ATTO SECONDO Nella sala di studio del convento, ognuno dei monaci artisti eseguisce qualcosa da offrire alla Vergine nella festa dell'Assunta, Gianni in disparte, avvilito, si lamenta con sè stesso di non poter far nulla di buono per la Vergine che lo ispirò ad entrare nel Convento liberandolo dalla lotta con la fame. I monaci artisti per indurlo ad applicarsi ad un'arte finiscono per litigare tra loro ognuno sostenendo la priorità della propria arte. Ma poco dopo Frà Bonifazio riflettendo cristianamente sul grosso cappone che sta cucinando conclude che alla Vergine certo sarà gradito vedere anche lui povero frate al suo fornello, come Gesù accolse con lo stesso sorriso i doni del Paradiso recati dai Re Magi e l'aria di zampogna dell'umile pastorello. È un tratto di luce per il giullare. Se Gesù s'era accontentato di un' aria di zampogna perchè la Madonna non dovrebbe gradire le sue canzoni?
ATTO TERZO Nella cappella dell'Abbazia, Gianni alla presenza di un monaco che corre ad avvisare il Priore, si toglie la veste da frate e in cotta da giullare, davanti all'immagine della Vergine, comincia la sua rappresentazione eseguendo tutto ciò che di meglio sa: una pantomima, la canzone degli uomini armati, la pastorale di Robin e Marion, sino al finale vertiginoso della bounée, danzato con gridi gutturali. I monaci accorrono gridando al sacrilegio. Ma ecco che il volto della Madonna s'illumina, la sua mano benedice il giullare; voci celesti risuonano sotto la volta della Cappella. Un'aureola brilla sul capo di Gianni. I monaci in ginocchio, colpiti dal miracolo, intonano il Kyrie, Eleison. Gianni, in mistico rapimento, lentamente muore.