Teatro La Fenice di Venezia presenta:
Il Mandarino meraviglioso (1977)
Dramma coreografico da un'idea di Melchior Lengyel - Musica di Bela Bartòk
- Interpreti: Giancarlo Vantaggio (Mandarino) Taina Beryll (Ragazza) Enzo Cesiro - Johnny Cariono - Nicola Cigala (Malfattori) Pier Ferruccio Berolo (Cavaliere) Rino Pedrazzini (Giovane) Orchestra e corpo di ballo La Fenice
- Maestro Concertatore: Karl Martin
- Regia: Aurelio M. Millos
- Coreografia: Giancarlo Vantaggio
- Scene e Costumi: Emanuele Luzzati
- Allestimento: Teatro Cumunale di Firenze
Programma di sala (pagine 120)
- Nello stesso programma "Blaubart" - e "Hyperiun"
- Il mandarino come dramma coreografico (Lothar Knessi)
- Il mandarino come opera musicale (Enzo Restagno)
- Argomento
- Interpreti
- Fotografie
L'argomento
Notte in un angolo poco frequentato di una metropoli. Tre loschi malfattori costringono una ragazza ad adescare dei passanti per depredarli. La prima vittima è un vecchio cavaliere che presto si rende importuno per l'inconcludenza dei suoi grotteschi lazzi amorosi: i furfanti escono dai loro nascondigli e lo allontanano. La seconda vittima è un giovane timido. La ragazza, colpita dalla sua purezza, dimentica il compito impostole dai malfattori, e lo accoglie con sentimenti, questa volta sinceri, di amore. I malfattori, irritati dal comportamento della ragazza, le strappano il giovane dalle braccia, lo eliminano, e con particolare brutalità, le impongono di trovare finalmente un cliente più vantaggioso. Passa un mandarino, uomo dall'aspetto misterioso e terrificante che in tutta la sua vita non ha fatto che pensare ad accumulare ricchezze, sopprimendo i suoi sensi. La ragazza spaventatissima, riesce con molta difficoltà a vincere la sua avversione, e quindi per svegliare i sensi del mandarino, danza per lui con un erotismo forzato fino all'esasperazione, e finisce per cadere esanime a terra, provocando nel mandarino l'esplosione delle sue brame sessuali. Egli si getta sulla ragazza e di questo momento i malfattori approfittano per uscire dai loro nascondigli, e derubarlo della sua valigetta piena d'oro. Vedendo poi la lotta disperata della ragazza per liberarsi dalle braccia tentacolari del mandarino, accorrono in suo aiuto. Il mandarino oppone una resistenza così violenta che i malfattori decidono di soffocarlo con una coperta. Ma il mandarino che non ha mai veramente vissuto, ora è condannato a non poter morire. Anche i colpi di pugnale non pongono fine alla sua vita. Allora i malfattori lo impiccano. L'amore però è più forte della morte: il mandarino, infatti, continua a muoversi (di qui il titolo di «meraviglioso») e la ragazza mossa infine dalla pietà accorre per liberarlo. I malfattori, terrorizzati dalla forza sovrannaturale del mandarino, sono fuggiti, ed egli finalmente può abbracciare la ragazza. Nel momento in cui ritrova la vera vita egli trova anche la liberazione nella morte.