E.A. Teatro alla Scala di Milano presenta alla Piccola Scala:
Il matrimonio segreto (1955)
Melodramma gioioso in tre atti di Giovanni Bertati. Musica di Domenico Cimarosa
- Interpreti: Graziella Sciutti (Carolina) Luigi Alva (Paolino) Giulietta Simionato (Fidalma) Eugenia Ratti (Elisetta) Franco Calabrese (Il Conte Robinson) Carlo Badioli (Geronimo)
- Maestro Concertatore: Nino Sanzogno
- Regia: Giorgio Strehler
- Bozzetti: Luciano Damiani
- Figurini: Ezio Frigerio
- Direttore allestimento: Nicola Benois
Programma di sala (pagine 32)
- Ecco la Piccola Scala (Orio Vergani)
- Sorridente e augurale il genio di Cimarosa (Giulio Confalonieri)
- Argomento
- Interpreti
- Fotografie
L'argomento
Atto primo. Paolino ha sposato segretamente la più giovane delle due figlie di Geronimo, Carolina. Gli sposi però sono costretti a tenere nascosta la loro condizione perché temono l'ira del rispettivo suocero e padre, il quale coltiva ambiziosamente il programma di lustrare la propria recente ricchezza accasando le ragazze con rampolli di magnanimi lombi. Nella speranza di conciliarsi Geronimo, che oltre a tutto è alquanto duro d'orecchi, Paolino ha persuaso l'amico Robinson, conte inglese spiantato e tenace cacciatore di dote, a chiedere in moglie la primogenita del mercante, Elisetta. Il conte infatti annuncia il suo arrivo per la cerimonia d'uso. La notizia mette in giustificata letizia la famiglia. Felicissima è l'interessata, che nella sua sussiegosa arroganza, al solo pensiero di diventare contessa, pretenderebbe dalla sorellina sproporzionata riverenza e ne risveglia invece l'arguzia un po' dispettosa. A questo punto incominciano le complicazioni. La stagionata ma non rassegnata Fidalma confida a Elisetta i suoi ottimistici progetti di rifarsi un marito (riuscendo a stento a tacerle il candidato del cuore, che sarebbe nientemeno che l'ignaro Paolino). Carolina è assalita dallo sconforto nell'apprendere dal padre che anche per lei c'è alle viste un nobile cavaliere. Infine Robinson, appena esaurita la complimentosa presentazione in famiglia, non aspetta che gli venga indicata la fidanzata e orienta senz'altro le sue preferenze verso Carolina, con gli effetti che è facile Immagmare.
Atto secondo. Paolino, non che veder sfumare l'alleanza di Robinson per indurre Geronimo ad accettare il fatto compiuto delle sue nozze con Carolina, si sente nascere il tarlo della gelosia. Carolina, neppure a dirsi, non vuol saperne del conte. Elisetta è indignatissima e, sicura che si tratti di oscure manovre della sorella, la accusa di slealtà e frivolezza. Fidalma è costernata e invano esorta alla prudenza. Tutti intronano Geronimo con le loro ragioni. La confusione è grande e il vecchio, a causa anche di quel po' di sordità da cui è afflitto, spazientito di non raccapezzarcisi manda al diavolo tutti.
Atto terzo. Il conte tuttavia è determinato a sposare Carolina e lo canta chiaro a Geronimo. Il primitivo risentimento di Geronimo si calma quando Robinson aggiunge che pur di avere Carolina sarebbe disposto a rinunciare a metà della dote fissata in centomila scudi. Tirate le somme, Geronimo non vede perché dovrebbe ostinarsi a non accordare il consenso. Paolino ne è informato: quindi, sua disperazione e suo estremo tentativo di trovare una soluzione con l'aiuto di Fidalma. Nuovo imbroglio: Fidalma ha l'illusione che sia il sospirato momento, crede di capire, cioè, che il giovanotto le corrisponda. Li sorprende in ambigua situazione Carolina e non dubita di essere tradita. Il conte intanto cerca inutilmente di farsi disprezzare da Elisetta. Al colmo della gelosia, Elisetta complotta con Fidalma e riesce a convincere il padre che Carolina deve essere punita con il ritiro in un convento. La decisione piomba Carolina nella più profonda desolazione. Ora vorrebbe spiegare tutto al conte, ma l'esser colta da Fidalma, Elisetta e Geronimo in flagrante colloquio con lui è ai loro occhi una inconfutabile prova della sua colpevole condotta. Ai due sposi, subito rappacificati dopo spiegato l'equivoco dell'incontro Paolino-Fidalma, non rimane altro scampo che la fuga. Di notte, mentre Carolina e Paolino stanno per attuare il loro piano, Elisetta, certa di sorprendere la sorella con Robinson e di svergognarla, chiama testimoni il padre e la zia. Nulla di peccaminoso: dalla propria camera esce, solo, il conte; da quella di Carolina, i due sposi. Essi finalmente confessano il loro matrimonio e invocano clemenza. Geronimo, anche per intercessione di Robinson, che acconsente a sposare Elisetta, perdona. Perfino Fidalma, dapprima furente, si placa. Il sestetto può intonare: " Oh che gioia! oh che piacere! - Già contenti tutti siamo; - queste nozze noi vogliamo - con gran pompa celebrar. - Che si chiamino i parenti, - che s'invitino gli amici; - che vi siano gli stromenti, - che si suoni, che si canti; - tutti quanti han da brillar".