Teatro dell'Opera di Roma presenta:
La straniera (1970)
Melodramma in quattro atti di Felice Romani. Musica di Vincenzo Bellini
- Interpreti principali: Renata Scotto (Alaide) Renato Cioni (Arturo) Elena Zilio (Isoletta) Enrico Campi (Il signore di Montolino) Domenico Trimarchi (Il barone di Valdeburgo - Primi Ballerini: Ivana Gattei - Maurizio Venditti
- Maestro Concertatore: Nino Sanzogno
- Regia: Mauro Bolognini
- Maestro del coro: Tullio Boni
- Coreografia: Attilia Radice
- Scene e Costumi: Marcel Escoffier
- Allestimento scenico: Giovanni Cruciani
Programma di sala (pagine 60)
- La straniera (Alfredo Parente)
- Premessa del librettista (Felice Romani)
- Antologia critica - i giudizi dopo la prima del 1829
- Argomento
- Interpreti
- Fotografie
L'argomento
ATTO PRIMO - Scena prima - La giovane figlia del signore di Montolino, Isoletta, è in procinto di sposare Arturo, conte di Ravenstel, e già fervono le feste per il matrimonio imminente. Ma la fanciulla è triste e come invasa da sinistri presagi; da qualche tempo Arturo è cambiato; una nuova passione sembra allontanarlo dalla promessa sposa. Isoletta confessa le sue apprensioni al barone di Valdeburgo, amico di Arturo, esprimendo la sua certezza che il giovane sia follemente innamorato di una misteriosa straniera, che abita in una capanna nelle vicinanze del castello e vi si aggira, sola e velata, in fama di fattucchiera. La Straniera passa infatti su una piccola barca, lungo la riva del lago, inseguita dalle grida e dalle imprecazioni della gente del luogo. Anche il padre di Isoletta divide i timori della figlia, invano esortato alla calma da Osburgo, confidente di Arturo, che farà di tutto per distogliere l'amico da quel nuovo amore, avendogli Montolino promessi onori e ricchezze. Scena seconda - Arturo è intanto penetrato nella capanna della Straniera e le dichiara di amarla ormai appassionatamente. La donna tenta di resistere al giovane, ma fa chiaramente capire di corrispondere alla sua passione. Tuttavia non può rivelargli nulla sul suo misterioso passato, ed anzi lo supplica di allontanarsi da lei, di non vederla più.
ATTO SECONDO - Scena prima - Durante una caccia nel bosco - Osburgo e i suoi fedeli si aggirano nei dintorni per spiare Arturo e la Straniera - avviene l'incontro fra il giovane conte e Valdeburgo che cerca di persuaderlo a tornare da Isoletta. Ma Arturo lo prega di vedere la Straniera: se la giudicherà indegna, egli la fuggirà. Valdeburgo accetta, e in presenza della Straniera, trattiene un grido di sorpresa; poi essi si abbracciano con emozione. Arturo è allibito: Valdeburgo, pur confessandogli che Alaide (così si fa chiamare la donna) è la compagna della sua infanzia, gli ripete con fermezza che deve ad ogni costo allontanarsi da lei, ed Alaide lo supplica nuovamente di lasciarla al suo destino. Scena seconda - Arturo parte a malincuore: il dubbio che Valdeburgo possa essere suo rivale lo tormenta, ed è alimentato dalle perfide insinuazioni di Osburgo, che giunge a rivelargli di aver sentito la Straniera e Valdeburgo mentre progettavano di fuggire insieme. Cieco di furore. Arturo provoca il barone e lo sfida a duello. Colpito, Valdeburgo cade nel lago. Alaide, sopraggiunta, confessa ad Arturo che il barone era suo fratello, ed Arturo disperato, si getta nel lago per salvarlo. La Straniera trovata da Osburgo inginocchiata sulla rupe vicino all'arma di Arturo intrisa di sangue, viene accusata della morte del giovane e tratta in arresto.
ATTO TERZO - Alaide è condotta dinanzi al Tribunale ed il processo terminerebbe con la sua condanna a morte (Osburgo ha testimoniato infatti contro di lei), se non sopraggiungesse Arturo che si accusa quale uccisore di Valdeburgo. Ma quest'ultimo, miracolosamente salvo, si presenta in Tribunale e scagiona sia Arturo che la Straniera. Alaide non potrà però allontanarsi dal Tribunale senza essersi svelata: ma essa si mostrerà solo, per un attimo al Priore e questi, fortemente sorpreso, ordina immediatamente di lasciarla libera. La donna si allontana con Valdeburgo ed Arturo parte solo e desolato mentre il Priore rimprovera aspramente Osburgo per le sue menzogne.
ATTO QUARTO - Scena prima - Arturo si reca nuovamente nella foresta per rivedere Alaide, ed ha un concitato colloquio con Valdeburgo che lo esorta ancora a non tormentare più la sventurata donna con il suo amore: Arturo, alla fine, sembra convinto a tornare a Isoletta. Egli chiede però, come ultima grazia, che Alaide sia presente alle nozze e che egli possa veder la ancora una volta. Dinanzi al tempio, il giorno delle nozze, il corteo accompagna Isoletta ed Arturo, che cerca di nascondere la sua agitazione. Scena seconda - Alaide, velata, è nascosta dietro i monumenti dell'atrio del tempio. Valdeburgo ricorda ad Arturo la sua promessa, mentre Isoletta, che si è accorta del turbamento del fidanzato, sta per interrompere la cerimonia. Ma Alaide si avanza ed impone ad Arturo di prestar fede al suo giuramento. Mentre si svolge la cerimonia, però, essa esce dal tempio in preda alla disperazione e dà libero sfogo al suo dolore: il suo pianto è interrotto da Arturo che, abbandonata Isoletta all'altare, si precipita presso di lei supplicandola di seguirlo snudando la spada. Alle grida di Alaide accorrono tutti dal tempio, ed il Priore saluta la Straniera come regina: morta una sua rivale, essa deve riprendere il suo posto sul trono dal quale oscure vicende l'avevano bandita. Richiamata dal re, essa torna ad essere la regina Agnese. A questa rivelazione, Arturo si trafigge. Isoletta s'abbatte su di lui, mentre alla Straniera non resta che sacrificare il proprio dramma di donna ai doveri di regina.