Teatro La Fenice di Venezia presenta:
London's Festival Ballet (1952)
Sotto l'Alto Patronato di S.A.R. La Principessa Maria Luisa
- Interpreti: London's Festival Ballet
- Direttore Generale: Julian Braunsweg
- Direttore Artistico: Anton Dolin
- Direttore d'Orchestra: Geoffrey Corbet
- Coreografi: L. Massine - A. Dolin - D. Lichine - N. Beriosoff - M. Charley
- Regia: Nicholas Beriosoff
IL Programma delle tre serate - Il London's Festival Ballet
11 Ottobre
LE SILFIDI - (Coreografia di Michel Fokine) PETROUCHKA - (Coreografia di Michel Fokine) DON CHISCIOTTE - (Coreografia di Obuikhoff) SYNPHONY FOR FUN - (Corografia di Michel Chamley)
12 Ottobre
LE SILFIDI - (Coreografia di Michel Fokine) PETROUCHKA - (Coreografia di Michel Fokine) IL CIGNO NERO – (coreografia di Petipa) BOLERO – (Coreografia di Anton Dolin) IL PRINCIPE IGOR - (Coreografia di Michel Fokine)
13 Ottobre
LO SCHIACCIANOCI - (Coreografia di Anton Dolin) DON CHISCIOTTE - (Coreografia di Obuikhoff) IL BEL DANUBIO - (Coreografia di Leonide Massine)
Se questo complesso ormai affermato che ha acquistato fama per l'elevata musica cui si ispirano i suoi balletti, le scene brillanti, l'entusiasta passione del corpo di ballo, i solisti di alta classe, si reca in una città otto, quindici o trenta giorni, l'andare a teatro quegli otto, quindici o trenta giorni acquista un interesse di autentica cultura. A realizzare un balletto infatti concorrono quattro atti del teatro: musica, pittura, coreografia e interpretazione. Migliore sarà la musica, migliore sarà il balletto: poiché la musica è la ultima delle arti essenziali che muove il balletto, Pittori eminenti, uomini di gusto, arbitri della moda creano le scene di un balletto: forniscono, per così dire, l'atmosfera fisica in cui i personaggi si muovono e vivono. Poi vi è l'opera del coreografo: colui che stabilisce i complessi movimenti che debbono eseguire i ballerini - i giri, i salti, le pose ondeggianti, vorticose o allineate - in breve il linguaggio della danza in cui tutte le emozioni sono comunicate, ogni atmosfera creata, ogni racconto narrato. Per ultimo, nell' ordine di creazione (benché nella scala di apprezzamenti dello spettatore, gli vada assegnato il primo posto), viene l'Interprete: quel ballerino o ballerina che dovrà tradurre i concetti formulati dal compositore, dallo scenografo, dal coreografo. Gli artisti del corpo di ballo hanno una grande funzione: spetta a loro entrare nella scena abbandonata dai ballerini principali: in quello stesso palcoscenico pochi istanti prima illuminato da una grande personalità dotata di eccezionale tecnica. Il corpo di ballo deve tenere in piedi il balletto dopo la scomparsa del protagonista, in un complesso identico di linea e ritmo, senza far mai diminuire la tensione. E mentre i primi ballerini potranno portare un lustro particolare ad uno o al massimo due balletti, durante l'intero programma di una serata, il corpo di ballo è impegnato a dare il suo costante e brillante contributo. Poi i "solisti", esseri luminosi che escono dalle file per danzare un breve passaggio, soli o a due, a tre, a quattro per volta. I solisti rassomigliano a lustrini: scintillano, irradiano qualche raggio di luce con le faccette della loro danza, e poi scompaiono, o vengono sostituiti da un altro scintillante solista, ancora un luminoso lustrino. Ed ora veniamo alla ballerina e al ballerino. La ballerina e il suo cavaliere sono gli aristocratici della danza. Sono gli strumenti ben intonati per l’interpretazione musicale. La loro danza è di luminoso acciaio animato dal cuore, la spina dorsale del maestoso, l'autorità dell' essere principesco, la grazia d'un gabbiano in volo, la linea e la velocità di una freccia nell'aria, e tutte le vibrazioni degli archi in un orchestra, i violini e violoncelli, in qualche sinfonia sempiterna. Questa dunque, l'anatomia di un balletto: musica, pittura, scenografia, danza del corpo di ballo, dei solisti, della ballerina e del suo cavaliere. In particolare il "London's Festival Ballett" si è dimostrato, sotto la direzione artistica di Anton Dolin e la direzione generale di Julian Braunsweg, un complesso internazionale già saldamente affermato. I collaboratori vengono assunti in base ad una selezione che si estende a tutto il mondo ed il repertorio di opere che presenta comprende i grandi classici e diverse importanti riprese oltre a numerosi nuovi balletti espressamente creati. In due anni il "Festival Ballett" ha raggiunto una perfettibilità e coesione che soltanto in molti anni si potrebbe ottenere.