Da COMOEDIA - N. 22 - 20 Novembre 1921:
- "Un giglio nel fango" atto unico
Autore: Gregorio Martinez Sierra
UN GIGLIO NEL FANGO – un atto di Gregorio Martinez Sierra
Personaggi: SUOR INES – ANNA MARIA – La Signora ANASTASIA – LULU’ – AMELIA – CLARETTA – LA BALLERINA – RICCARDO – AGOSTINO – CARLO – RAMON – MARIANO –UN SIGNORE SERIO
L’azione si svolge in una casa di malaffare. Sala arredata con un gusto pessimo, benché con pretese di eleganza. Quando si alza il sipario, la Ballerina sta danzando su una tavola. Tutti gli altri battono il tempo, con le palme delle mani. Claretta, stesa su un divano, sta fumando. Amelia è seduta per terra, davanti a Damiano che sta facendo il Pachà. Carlo sta accanto ad Anna Maria. Lulù guarda fuori dalla finestra e la signorina Anastasia, seduta su d'un seggiolone, presiede la riunione con un'aria quasi materna. Amelia canta una canzone. Poi la Ballerina cessa dì danzare e, gettandosi giù dalla tavola cade nelle braccia di Agostino.
TUTTI – Brava! … Olè!
AGOSTINO – (Baciando la ballerina sul collo). Quanto pesi, cara! ... che buon profumo hai! ...
LA BALLERINA - (Senza badargli). Del vino! ... Del vino! ...
AGOSTINO – (Scherzando). Hai la maestà del marmo greco e l'ardore del sangue zingaresco!
BALLERINA – Del vino! Del vino! …
AGOSTINO – (Abbracciandola). Ma mi senti, o no!
BALLERINA - Cosa me n'importa di quel che dici tu! ... Voglio del vino, lo capisci?
AAGOSTINO - E prendilo! (Le versa un bicchiere di champagne sul viso e nel collo).
BALLERINA - Selvaggio! Bestione! ... (S'accapigliano e lottano).
AGOSTINO – (Serrandole le mani). Ruggi, pantera, ruggi... (Ella le morde le mani) Ah, mordi, anche... Adesso ti faccio veder io! (Lottando vanno a finire sul divano, addosso a Claretta, che protesta sgarbatamente).
CLARETTA - Eh, ma smettetela! ... Volete proprio che vi faccia da cuscino io? Potreste bene lasciarmi far la digestione in pace!
AGOSTINO - Poverina, che pretese!
CLARETTA - Ma va all'inferno!
AGOSTINO - All'inferno. Brava! E allora, fa conto che per me tu ormai è come non ci fossi più!
CLARETTA - Sì, ciao, merlo!
CARLO - Eppure, va là, che hai un debole per lui!
AMELIA - Per lui! Disgraziata, s'è vero! Bel tipo, è divertente quello lì! (Accennando ad Agostino) Tutte le volte che ti piglia da solo a sola, ti snocciola un discorsino sull'amore ai tempi di Matusalemme! T'assicuro che c'è da crepar di noia! Che scocciatore!
GOSTINO - Già, già... Chi sa quel che pagheresti tu, per sentir uno dei miei discorsi!
LULU’ - Ma che idioti siete, tutti voi altri uomini!
AGOSTINO - Grazie, bellezza!
CARLO - Hai ragione cara… Ma, scusa, perché Io dici?
LULU’ - Perché?!... Ma perché in una sera come questa, mentre per le strade sta succedendo quel che sta succedendo, voi altri avete il coraggio di star qui a fare i cretini ... Ah se io fossi un uomo!
AGOSTINO – Beh! ... Se tu fossi un uomo? Vuoi che andiamo tu ed io a prender d'assalto una barricata!
AMELIA - Va là, che ha ragione d'avanzo, Lulù... Credo anch'io che potevate far qualcosa di meglio che non restar qui! (Mariano l'abbraccia) To' guarda un po’ questo tipo, adesso!
MARIANO - Ma se siam venuti qui unicamente per difendervi, caso mai …
TUTTE – (Ridendo) Ah, ah, ah!
MARIANO – Parola! E vedrete quando si saranno stancati d’incendiare dei conventi, verranno ad arrostire voi altre.
CLARETTA – Dio, taci per carità!
CARLO – Preparatevi, eh sora Anastasia!
ANASTASIA – (Con gravità) Non so a chi facciamo del male noi altre!
CLARETTA – Che bella ragione! Neanche le monache ne fanno del male!
ANASTASIA – Non è la stessa cosa. Quelle non pagano mica le tasse.
CARLO – Ma la questione è che voi altre, ragazze mie, siete una cosa di lusso, siete un privilegio dell’infame borghese che paga le vostre grazie con il sudore dei poveri …
… … …