Teatro Massimo Bellini di Catania presenta:
Lohengrin (1967)
Opera romantica in tre atti - Parole e Musica di Richard Wagner
- Interpreti principali: Pedro Lavirgen (Lohengrin) Milkana Nikolova (Elsa di Bramante) Laura Didier Gambardella (Ortruda) Ugo Savarese (Federico di Telramondo) Lorenzo Gaetani (Enrico)
- Maestro Concertatore: Herbert Albert
- Regia: Aldo Mirabella Vassallo
- Maestro del coro: Rolando Maselli
- Scene: Enzo Dehò
Programma di sala (pagine 44)
- La Stagione Lirica 1967
- Il mistico l'umano e l'ornativo nel Lohengrin (Fededrico Mompelio)
- Argomento
- Interpreti
- Fotografie
L'argomento
PRIMO ATTO - Prateria lungo la Schelda presso Anversa. - Re Enrico ha convocato nobili e popolo di Brabante sollecitandoli alla difesa contro i nemici ed eliminare le discordie che serpeggiano nella popolazione. Invita, anzi, il conte Federico di Telramondo ad esporgli le cause di tali discordie. Elsa, figlia del morto duca di Brabante, avrebbe soppresso - narra Telramondo - il fratello Goffredo per diventare ella stessa signora unica del Brabante. In seguito al delitto Telramondo ha rinunziato alla mano di EIsa, cui aveva diritto, e ha sposato Ortruda, figlia del re dei Frisi, che viene presentata al re Enrico. Telramondo chiede, infine, la condanna di EIsa e la successione per sè al trono del Brabante. Enrico non appare troppo persuaso dal racconto di Telramondo e convoca EIsa perchè si discolpi. Ma EIsa si limita a raccontare che un miracoloso cavaliere, apparsole in sogno, verrà certamente a difenderla. Telramondo conferma l'accusa e si dichiara pronto a sostenerla con la spada contro chiunque. Al re Enrico non rimane che rimettere la sentenza alla prova del cosiddetto giudizio di Dio. EIsa viene invitata a scegliersi un campione, ma la fanciulla ricusa: verrà il cavaliere intravisto nel sogno e sarà il suo campione. Fra lo stupore e la commozione di tutti, un cavaliere, infatti, arriva sopra una navicella tirata da un cigno. E' Lohengrin che scende, ringrazia il cigno, saluta il re e gli astanti e chiede immediatamente di battersi per EIsa, che, in caso di vittoria, sarà sua sposa. Ma pone una condizione: la fanciulla non deve mai interrogarlo sulla provenienza, sulla stirpe, sul nome di lui. EIsa promette, e il duello ha subito luogo. Incrociate le spade, Telramondo è atterrato, ma Lohengrin gli fa grazia della vita.
SECONDO ATTO - Ampio cortile nel castello di Anversa. - Telramondo e Ortruda si rimproverano vicendevolmente. Il primo rinfaccia a Ortruda d'averlo tratto a falsa ed ingiusta accusa contro EIsa, col risultato finale della sconfitta inflittagli da Lohengrin. Ortruda ribatte che l'umiliazione subita da Telramondo è opera d'incantesimo che sparirà non appena il cavaliere sarà costretto a rivelare il proprio nome. Appare sul balcone EIsa, e Ortruda, fingendosi pentita, riesce ad impietosirla. EIsa le concede di rimanere al suo seguito. Viene letto, quindi, il bando che esilia Telramondo, il quale giura, dal canto suo, di ab-battere Lohengrin che, nominato Protettore del Brabante, guiderà le truppe contro i nemici. Ecco che il corteo nuziale accompagna EIsa alla chiesa. Ma Ortruda impedisce ad EIsa di entrare nel tempio e, con selvaggia violenza, accusa Lohengrin di opere di magia. Arriva, intanto, il seguito del corteo e Telramondo invita Lohengrin a rivelare il suo nome e la sua provenienza. Ma Lohengrin dice che risponderà solo ad EIsa, se questa glielo domanderà.
TERZO ATTO - Scena prima - Camera nuziale. - Celebrati gli sponsali, EIsa e Lohengrin si sono ritirati nelle proprie stanze. Il dubbio e la angoscia prevalgono in EIsa. La tragica domanda viene da lei rivolta, perentoria, in tre fatali, incalzanti interrogazioni: il nome, la stirpe, la provenienza del cavaliere. Questi tenta vanamente di sottrarla all'irreparabile. Irrompe Telramondo e si lancia su Lohengrin per assassinarlo. D'un colpo il cavaliere se ne libera e lo stende morto al suolo. Ordina quindi di portarne il cadavere al cospetto del re Enrico, davanti al quale svelerà il suo mistero.
Scena seconda - Prateria lungo la Schelda. - Il re, con i nobili e il popolo, attende Lohengrin che deve guidare le truppe contro il nemico. Ma il cavaliere, appena giunto, fa recare alla vista di tutti il cadavere di Telramondo e rivela il tradimento e l'aggressione di quest'ultimo. Indi risponde alle tre domande di EIsa. Sua provenienza è il Monsalvato, dove si custodisce l'alto mistero del Graal. Dal Graal, al cui ordine sacro e guerriero egli stesso appartiene, è stata voluta la sua missione nel Brabante. Suo padre è Parsifal, re del Graal e il suo nome è Lohengrin. Invano, ora EIsa e tutti gli astanti pregano Lohengrin di restare. Non è più possibile: riconosciuto come tale, il cavaliere del Graal perde - se resta fra gli umani - ogni sua virtù. Riappare, di lì a poco, il cigno a ricondurre Lohengrin nel Monsalvato, Ortruda irrompe rivelando con empia gioia di essere stata lei a mutare in cigno il fratello di EIsa. Lohengrin, che ode le parole della donna, s'inginocchia e prega con fervore. Una bianca colomba si libra su di lui. Lohengrin scioglie la catena che legava il cigno alla navicella; al suo posto appare Goffredo, fratello di EIsa, che viene proclamato duca di Brabante. Mentre Lohengrin si allontana sulla navicella tirata dalla colomba, EIsa, affranta dal dolore, spira tra le braccia del fratello.