Teatro Massimo Bellini di Catania presenta:
I Capuleti e i Montecchi (1959)
Tragedia lirica in tre atti e sei quadri di Felice Romani. Musica di Vincenzo Bellini
- Interpreti: Rosanna Carteri (Giulietta) Gastone Limarilli (Tebaldo) Irene Companeez (Romeo) Antonio Zerbini (Capellio) Walter Monachesi (Lorenzo)
- Maestro Concertatore: Gabriele Santini
- Regia: Aldo Mirabella Vassallo
- Maestro del coro: Roberto Benaglio
- Coreografie: Giulio Perugini
- Scene e Costumi: Salvatore Fiume
- Allestimento: Teatro Massimo di Palermo
Programma di sala (pagine 44)
- La stagione lirica 1959
- Storia di una vendetta (Francesco Pastura)
- Argomento
- Interpreti
- Fotografie
L'argomento
Atto I - Quadro I - Sulle rive dell'Adige veronese è appena l'alba, quando i sostenitori di parte guelfa si riuniscono nella galleria del palazzo di Capellio, capo della casata dei Capuleti. Qui vi trovano Tebaldo, promesso, sposo di Giulietta, figlia di Capellio, il quale comunica loro che i ghihellini hanno deciso di inviare come messo di pace, Romeo, il giovane capo dei Montecchi. Malgrado i buoni consigli di prudenza di Lorenzo, medico della famiglia dei Capuleti, Capellio manifesta il suo implacabile odio per Romeo, uccisore di suo figlio. Al che Tebaldo gli assicura che farà di tutto perchè Romeo, che già altre volte è penetrato sotto mentite spoglie a Verona, venga scoperto e punito una volta per sempre. In premio di tanto interessato ardore, Capellio gli promette di affrettare le sue nozze con Giulietta. Sopravviene a questo punto lo stesso Romeo, sotto mentite spoglie, latore di decisive proposte di pace fra le due famiglie nemiche. Egli decideva che si ponga fine alla lotta fratricida che fino a quel momento ha arrossato le acque dell' Adige, protestando che la morte del figlio di Capellio avvenne sì per mano di Romeo, ma in leale combaltimento. Del che si duole ancora, sopratutlo perchè egli, Romeo, intende sposare Giulietta. Ma la sua proposta viene sdegnosamente respinta da Capellio, Tebaldo e da tutti gli allri guelfi presenti. Gli avversari si separano così, minacciando guerra e stragi ad oltranza. Quadro II - Frattanto la bella figlia di Capellio, Giulietta, è sola nelle sue stanze, mestamente intenta a vestire gli abiti per le nozze che il padre le impone. Ella, infatti, ama Romeo. che spera di rivedere al più presto. Sopravviene a questo punto Lorenzo, il quale le annuncia che Romeo è riuscito, con il suo aiuto, a penetrare nel palazzo attraverso un passaggio segreto. Aperto infatti un piccolo uscio, entra Romeo, nelle cui braccia cade la giovane figlia di Capellio, piangendo di felicità. L'ardito capo dei Montecchi propone alla fanciulla di fuggire con lui da Verona, ma Giulietta respinge la proposta per non dare un atroce dolore al padre. Nè le dolci insistenze dell' amato riescono ad avere ragione dei suoi scrupoli, per cui a Romeo non rimane che allontanarsi attraverso la porta segreta.
Atto II - Quadro I - Dame e cavalieri si riuniscono nell'atrio del palazzo di Capellio, dove fra non molto dovranno essere celebrate le promesse nozze fra Giulietta e Tebaldo. Fra loro però, con abiti di foggia guelfa, è Romeo, accompagnato da Lorenzo, il quale gli consiglia di essere prudente e di non farsi scoprire. A lui, il giovane amante di Giulietla rivela che mille ghibellini armati, fra poco entreranno a Verona sotto mentite spoglie e che con essi egli tenterà un colpo di mano per impedire le ingiuste nozze. Poco dopo, infatti, si ode un gran tumulto che mette scompiglio fra gli invitati di Capellio, mentre Romeo, seguito da Lorenzo, si appresta a riunirsi ai suoi. Nel cortile rimasto deserto, a Giulietta, in preda a grande ansia per la sorte dei suoi familiari, si avvicina per proporle ancora di approfittare di quella confusione, per fuggire con lui. Troppo tardi, però, perchè, dopo qualche istante, egli viene scoperto da Capellio, Tebaldo e dai loro partigiani, i quali non tardano a riconoscere in lui, malgrado il travestimento, il loro nemico. Romeo sta per battersi con Tebaldo, ma sopravvengono i partigiani dei Montecchi, che lo aiutano a mettersi in salvo. Quadro II - Giulietta è sola nella sua stanza. Lorenzo la rassicura sulla sorte di Romeo, riuscito a sfuggire alle ire di suo padre ed alla spada di Tebaldo. Occorre però evitare che vengano celebrate le nozze fra quest'ullimo e Giulietta, ed il buon Lorenzo, che conosce quanto amore alberghi nei cuori dei due giovani, le propone di bere un filtro che la farà credere morta a tutti. Solo così ella potrà sottrarsi alle aborrite nozze. Lui stesso sarà al suo fianco quando, terminato l'effetto del filtro la fanciulla si risveglierà nella tomba. Giulietta, stremata ed affranta, accetta il consiglio e beve la pozione, mentre il padre le si avvicina per annunziarle la sua volontà: le nozze avranno luogo all' alba. Ma le forze di Giulietta diventano sempre più deboli e Capellio non può fare altro che macerare il suo cuore alla vista delle condizioni della figlia ch'egli crede morente.
Atto III - Quadro I - Frattanto, in un luogo deserto in vista del palazzo di Capellio, Romeo cerca di raggiungere, non visto, la sua Giulielta, ma viene scoperto da Tebaldo cbe si appresta a battersi con lui, improvvisamente si odono funebri lamenti, e qualche istante dopo, è lo stesso corteo funebre che conferma il loro atroce sospelto: Giulietta è morta. Quadro II - Poco dopo, nel recinto dove sono le tombe dei Capuleti, il Romeo avvicina al corpo inanimato di Giulietta. Egli disperatamente preso dal suo dolore per la morte dell'amata, cui rivolge tenere parole. Deciso a seguirla nella tomba, egli, si avvelena, proprio quando Giulietta si risveglia dal letargo. Breve la gioia del loro ritrovarsi, chè il mortale veleno, ingerito da Romeo, comincia a fare sentire i suoi letali effetti. Giulielta è disperata. Vuole che l'amato dia anche a lei un poco del suo veleno o un pugnale per uccidersi. Ma il cuore le manca e abbracciata al corpo dell'amato spira anche lei.