Teatro alla Scala di Milano presenta:
I Puritani (1950)
Melodramma serio in quattro parti di Carlo Pepoli. Musica di Vincenzo Bellini
- Interpreti: Margherita Carosio (Elvira) Eugenio Conley (Lord Arturo) Paolo Silveri (Sir Riccardo) Cesare Siepi (Sir Giorgio) Enrico Campi (Lord Gualtiero) Mariano Caruso (Sir Bruno) Mafalda Masini (Enrichetta di Francia)
- Maestro Concertatore: Franco Capuana
- Regia: Carlo Piccinato
- Maestro del coro: Vittore Veneziani
- Bozzetti e Figurini: Nicola Benois
- Direttore allestimento: Nicola Benois
L'Argomento
PRIMO ATTO. - In una fortezza dei Puritani, presso Plymouth, all'alba. Sir Riccardo Forth che partendo per la guerra aveva avuto promessa da Lord Valton la mano di Elvira è afflitto nel sapere ora la fanciulla in procinto d'andar sposa ad altro uomo. Sir Bruno Roberton lo esorta a cercare conforto nell'amore per la patria. Nella stanza di Elvira. Giunge sir Giorgio ed Elvira lo scongiaura di non costringerla unirsi a Riccardo. Ma lo zio è venuto appunto a comunicarle che il padre acconsente alle nozze con Lord Arturo Talbo.
SECONDO ATTO. - Elvira, Lord Valton e Sir Giorgio muovono incontro ad Arturo nella sala d'armi. Valton non potrà presenziare al rito nuziale: deve tradurre davanti al Parlamento anglicano una prigioniera. E' costei Enrichetta di Francia: nel vederla, Arturo è preso da pietà, ricorda il padre caduto per la causa, degli Stuardi e si vota alla salvezza della Regina. Elvira è pronta per la cerimonia e chiede ad Enrichetta d'insegnarle ad acconciare il velo ma poi si allontana dimenticando di riprenderselo e Arturo scorge in ciò un segno della Provvidenza: con il lasciapassare avuto da Valton egli potrà condurre la Regina così telata oltre le linee fortificate. Irrompe Riccardo e sfida il fortunato rivale. Enrichetta per impedire il duello si scopre il viso, Riccardo comprende l'intenzione di Arturo e anzichè ostacolarla la asseconda perchè denuncerà il tradimento di Arturo e ne impedirà le nozze con Elvira. Valton, Giorgio, Bruno, Elvira e il seguito ritornano e constatano la fuga di Arturo. La ragione di Elvira non regge al dolore.
TERZO ATTO. - Costernazione tra li Puritani per la follia di Elvira. Riccardo annuncia che Arturo è stato condannato dal Parlamento alla decapitazione. Appare quindi Elvira che nel delirio evoca Arturo e invoca per sè la morte. Giorgio commosso prega Riccardo di salvarle Arturo. Alla fine l'amor patrio prevale e i due giurano che quando all'alba la tromba chiamerà alla battaglia affronteranno lietamente la morte in nome della libertà.
QUARTO ATTO. - Infuria un uragano. Armati perlustrano i pressi della casa d'Elvira. Giunge ansante Arturo: Elvira attratta dalla sua voce gli si fa incontro. I due innamorati si scambiano teneramente la promessa di non lasciarsi più. Accorre gente e Arturo, vedendo Elvira vaneggiare nuovamente per il timore ch'egli s'allontani ancora da lei, si lascia arrestare senza resistenza. Riccardo comunica ad Arturo la sentenza dalla quale è stato colpito. Nell'udire la parola "morte" Elvira riacquista la ragione e fa scudo del proprio corpo ad Arturo che i Puritani vogliono trascinar via. Un messaggio reca a Giorgio la notizia che la guerra contro gli Stuardi è vinta. Arturo è graziato e può unirsi per sempre a Elvira.