Teatro alla Scala di Milano presenta:
La sonnambula (1954)
Melodramma in due atti e quattro quadri di Felice Romani - Musica di Vincenzo Bellini
- Interpreti principali: Maria Meneghini Callas (Amina) Cesare Valletti (Elvino) Eugenia Ratti (Lisa) Giuseppe Modesti (Il conte Rodolfo)
- Maestro Concertatore: Leonard Bernstein
- Regia: Luchino Visconti
- Maestro del coro: Norberto Mola
- Bozzetti e figurini: Piero Tosi
- Direttore allestimento: Nicola Benois
Programma di sala (pagine 28)
- Vincenzo Bellini tra Mozart e Chopin (Claudio Sartori)
- Passo d'addio delle allieve licenziande della Scuola di Ballo
- Bozzetti dellle scene
- Argomento
- Interpreti
- Fotografie
L'argomento
Atto primo. - Primo quadro. Gli abitanti del villaggio sono in festa per le nozze di Amina, cresciuta da Teresa come figlia, con EIvino. Anche Lisa è innamorata di Elvino e respinge la corte che le fa Alessio. Amina esprime il suo animo grato e l'augurio che anche per Lisa ed Alessio spunti presto il giorno della felicità. Elvino, attardatosi sulla tomba della madre ad invocare la benedizione per lui e la sua sposa, viene a offrire ad Amina l'anello che fu già della madre. Mentre il notaro sta per stendere il contratto giunge un forestiero, il conte Rodolfo, il quale si mostra ammirato della vaghezza di Amina e riconosce i luoghi ove crebbe fanciullo; infatti è figlio del signore di un vicino castello, partito giovinetto senza più dare notizie. E il tramonto, ora paurosa in cui suole apparire il fantasma di una donna, sciolto il crine ed avvolta in una candida veste. Il conte ride della credulità dei paesani e, dopo parole affettuose per Amina e galanti per Lisa, prende alloggio nella locanda di costei. Fra Elvino ed Amina, rimasti soli, si svolge una scena di gelosia, sembrando a Elvino che la fidanzata non disdegnasse i complimenti del Conte.
Secondo quadro. Lisa chiede al conte Rodolfo se l'alloggio gli conviene e civetta con lui, quando appare Amina sonnambula. Lisa si ritrae per osservare la scena pensando che un sentimento amoroso spinga Amina a visitare il Conte. Questi invece ha compreso e ascolta commosso Amina che in sogno parla con Elvino giurandogli eterna fede. Accorre gente e il Conte si allontana. Tutti giudicano colpevole Amina, la quale, svegliatasi, non si rende conto del luogo in cui si trova e proclama invano la sua innocenza.
Atto secondo. - Primo quadro. In un bosco presso il podere di Elvino, i contadini commentano gli avvenimenti e decidono di chiedere al Conte di difendere Amina se innocente o di aiutarla se commise fallo. Amina viene rincuorata da Teresa, Elvino, sordo alle proteste, dà sfogo al suo dolore e le strappa l'anello che le aveva posto al dito. Ritornano i contadini annunciando che il Conte attesterà l'onestà di Amina.
Secondo quadro. Inutilmente Alessio rinnova le sue profferte d'amore a Lisa. Proprio ora Elvino le dichiara che intende sposarla senza indugio. Il Conte però si interpone: egli si fa garante della virtù di Amina e spiega il suo sonnambulismo. Le parole del conte non servono a dissipare l'incredulità generale e, in particolare, a persuadere Elvino. Teresa viene a informare che Amina è assopita a alla notizia del progetto di nozze di Elvino con Lisa, tratta costei da mentitrice e la svergogna mostrando un fazzoletto caduto alla donna nell'appartamento del Conte e da lei raccolto. In quell'istante la bianca figura di Amina, ancora sonnambula, avanza sul ponticello presso il mulino rischiando a ogni passo di precipitare. Vaneggia Amina e invoca il suo perduto Elvino, cerca l'anello che le fu tolto, piange sui fiori avvizziti che egli le aveva offerto. Il Conte invita tutti al silenzio ed esorta Elvino ad accostarsi a lei, accogliere la sua preghiera, ridonarle l'anello. Elvino, convinto, le chiede perdono Amina si desta, lo riconosce, si abbracciano fra l'esultanza di tutti.