Teatro Massimo Bellini di Catania presenta:
Lucrezia Borgia (1989)
Melofdramma in un prologo e due atti. Libretto di Felice Romani - Musica di Gaetano Donizetti
- Interpreti principali: Jenny Drivala (Lucrezia) Salvatore Fisichella (Gennaro) Alexandra Papadjakou (Maffio Orsini) Nicola Ghiuselev (Don Alfonso)
- Maestro Concertatore: Anton Guadagno
- Regia: Gianfranco De Bosio - Boris Stetka
- Maestro del coro: Dante Ghersi
- Coreografia: Vittorio Tominato
- Scene e Costumi: Aldo De Lorenzo - Chiara Fabbri
- Allestimento: Teatro Donizetti di Bergamo
Programma di sala (pagine 80)
- Infelice ... (F. Lo Presti)
- La vocalità (R. Celletti)
- La figlia del Papa (D. Danzuso)
- Le mani avanti (N. Ganguzza)
- Le precedenti edizioni catanesi
- Gli interpreti - Argomento
- Prima rappresentazione 5 maggio 1989
Le precedenti edizioni catanesi
La prima rappresentazione di Lucrezia Borgia ebbe luogo al Teatro alla Scala il 26 dicembre del 1833. Ne furono interpreti Henriette Meric Lalande (Lucrezia Botgia), Marietta Brambilla (Maffio Orsini), Francesco Pedrazzi (Gennaro) e Luciano Mariani (don Alfonso). In Sicilia l'opera donizettiana appare per la prima volta al "Carolino" di Palermo il 12 gennaio del 1841. A Catania la Lucrezia fu rappresentata in première nel dicembre del 1841 quale inaugurazione della stagione 1841/42 del "Comunale". Da allora nel teatro di via Vecchio Bastione si contano altre sette edizioni della Lucrezia e c'è poi da aggiungere, sempre nell'Ottocento, un allestimento dell'opera al Teatro Nazionale. Nel nostro secolo, invece, a Catania si registra un'unica messinscena del melodramma donizettiano e precisamente al "Bellini" - nel febbraio del 1920. Una curiosità: il 5 giugno 1920, quindi pochi mesi dopo la performance della Lucrezia al "Bellini", nella sala del Sada veniva ancora una volta riproposta la fosca vicenda hughiana. Con un enorme battage pubblicitario i quotidiani catanesi annunciavano la rappresentazione de I Borgia (o Lucrezia Borgia per come appare dai cartelloni affissi per le vie cittadine) una "visione cinematografica teatrale del Rinascimento a lungo metraggio" (ben 3000 metri di pellicola, riportano le locandine del l'epoca) con la regia di Camillo Innocenti. Protagonista di questo film, muto, prodotto dalla casa cinematografica Medusa, è Irene Saffo Momo, coadiuvata da Eugenio Giraldoni (il grande baritono, primo Scarpia nella pucciniana Tosca) che qui veste i panni di Rodrigo Borgia. Le recensioni sul film, apparse sui giornali locali, mettono in rilievo, oltre alla bravura degli interpreti, anche le sfarzo delle scene e dei ricchissimi costumi firmati da Caramba.