Nando Milazzo presenta La Compagnia Italiana di Prosa diretta da Giuseppe Patroni Griffi in:
metti, una sera a cena (1983)
Di Giuseppe Patroni Griffi
- Interpreti: Florinda Bolkan, Michele Placido, Remo Girone, Fiorenza Marchegiani, Fabrizio Bentivoglio
- Scene: Aldo Terlizzi
- Costumi: Valentino
- Regia: Aldo Terlizzi
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1.Bolkan 2.Placido 3.Girone 4.Marchegiani 5.Bentivoglio 6.Terlizzi 7.Patroni Griffi
Programma di sala (pagine 28)
- Una compagnia di 7, me compreso (Giuseppe Patroni Griffi)
- Alcuni giudizi dela critica dopo la storica prima rappresentazione nel 1967 al Teatro Eliseo
- Gli interpreti
- Fotografie di Tommaso Le Pera
Una compagnia di 7, me compreso
Mettere insieme cinque giovani primi attori è un atto coraggioso per chi lo tenta e di umiltà per chi lo accetta; trovare un impresario che creda nel gruppo, se lo carichi addosso e vi punti sopra tutte le sue carte presenti e future, perché una compagnia finalmente idonea a chiamarsi "di complesso" percorra in palcoscenici italiani (affollati ormai soltanto di mattatori) è un miracolo; credere in un giovane regista, che abbia tutte le carte in regola, per affidargli un testo così complesso, significa tirare un bel respiro di sollievo. Ebbene tutto questo è accaduto a me. C'è un buco generazionale nel teatro italiano: attori, registi, tra i trenta e i quaranta anni, (qualche anno in meno, qualche anno in più, non conta), non riescono a prendere il posto che tutti i nostri signori della scena alla loro età avevano preso e saldamente tenevano. Colpa del pubblico? Non credo. Colpa dei padroni del box office? Non penso. Credo piuttosto, colpa di come vanno le cose del teatro, dell'andamento speculativo delle cose del teatro. Ma se gli autori, da qualche tempo, si.sono messi a scrivere commedie a due per facilitarne la rappresentazione in casa e all'estero! Se i nostri stagionati primi attori, scelta "la loro commedia per l'annata", si disinteressano di chi gli mette intorno il capocomico, guidato nelle scelte solo dal lumino del risparmio, come se la cosa non li riguardasse! Se i nuovi registi si allenano unicamente a smantellare classici (che è poi la cosa più facile), a megafonizzare\ giovani aspiranti attori selezionati attraverso improvvisati "provini" si da renderli capaci domani di pronunciare la più frequente e semplice battuta di Pinter "come stai?"! Se generici primari, seconde donne (anche brave), caratteriste valenti, non si degnano di abbordare il teatro se non per autoproclamarsi Medee, Fedre, Macbethe e Lady, Antigoni, (Giocasta mai perché è protagonista), Amleti e Gertrudi ... ! In questo disordine di cose, di idee, di velleità, di trovatacce, come si può sperare che cinque attori si mettano insieme per dare vita ad una compagnia che sia una vera compagine, e di qualità? Una compagnia che abbia per impegno di imporre il proprio lavoro, il proprio talento, le proprie scelte a beneficio del gruppo e non per il singolo tornaconto con l’obbiettivo di diventare una vera compagnia che conti? Ebbene tutto questo è accaduto. Ho riuniti in un complesso cinque attori e un regista, giovani, verso i quali nutro ammirazione per quanto hanno già fatto, e nei quali pongo tutto il mio entusiasmo per il lavoro d'insieme che ci apprestiamo a portare avanti, a cominciare da questa mia "Metti una sera a cena" . Essi sono: Florinda Bolkan, Michele Placido, Remo Girone, Fiorenza Marchegiani, Fabrizio Bentivoglio, e Aldo Terlizzi, regista. che curerà appunto questa prima regia. Sono nomi conosciutissimi o da poco conosciuti, comunque desiderano essere un tutt'uno da ammirare, nessuno ha preconcetti, nessuno ha fisime, si scambieranno i ruoli in una stessa produzione, ci sono idee per dar seguito ad altre iniziative, nuove scelte, per non fossilizzarci, tenendo principalmente d'occhio Il repertorio contemporaneo, al massimo classici dell'altro ieri, beh ... non vi voglio togliere la sorpresa. Essi non sono presuntuosi, sono soltanto bravi, giustamente ambiziosi, e si apprestano con umiltà ad affrontare rischiosi compiti per oggi e per domani, un domani che auguro sia molto lungo. Seguiteli con simpatia, e se in questa presentazione avete scorta una certa enfasi, non datene colpa a loro, essa è tutta e soltanto mia.
GIUSEPPE PATRONI GRIFFI