XXVIII Maggio Musicale Fiorentino - La città di Firenze presenta al Teatro la Pergola:
Romeo e Giulietta (1965)
Di William Shakespeare. Versione in tre atti di Gerardo Guerrieri
- Interpreti principali: Giancarlo Giannini, Annamaria Guarnieri, Ave Ninchi, Paolo Graziosi, Alfredo Bianchini, Osvaldo Ruggieri, Marina Dolfin
- Musiche: Nino Rota
- Scene: Franco Zeffirelli
- Costumi: Peter Hall
- Regia: Franco Zeffirelli
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1. Giancarlo Giannini 2. Annamaria Guarnieri - Foto di scena
Programma di sala (pagine 76)
- Giulietta e Romeo (A. Mariotti)
- La storia di... (Gerardo Guerrieri)
- Lezioni sullo Shakespeare (A. De Sanctis)
- Ftografie di Barcella
La storia originale di cui si servì Shakespeare è un racconto popolare più volte ripreso dai novellieri italiani: dalla novella di “Giannozza e Mariotto” di Masuccio Salemitano a Luigi da Porto di Vicenza, a Matteo Bandello. Le versioni di questi due ultimi sono (l'una più drammatica e commossa, l'altra più elaborata e riflessa) gli immediati precedenti del “Romeo e Giulietta” di Shakespeare. Le due novelle sono entrambe del Cinquecento: quella del da Porto è del 1524, quella del Bandello un po' più tarda (pubblicata dopo la metà del secolo: il Romeo e Giulietta di Shakespeare è degli anni intorno al 1590 (1593-94 secondo alcuni). Si è pensato che esporre la storia di Romeo e Giulietta collegando brani delle due novelle che hanno fornito a Shakespeare spunto e ispirazione (e precisamente la “Istoria novellamente ritrovata di due nobili amanti, con la loro pietosa morte intervenuta già nella città di Verona nel tempo del signor Bartolomeo della Scala", di Luigi da Porto; e “La sfortunata Morte di due infelicissimi amanti che l'uno di veleno e l'altro di dolore, morirono, con vari accidenti", di Matteo Bandello) costituisca la migliore introduzione al dramma di Shakespeare, sia perché permette allo spettatore di leggere la vicenda nel germe che arrivò a Shakèspeare, sia perché, confrontandone le soluzioni narrative e drammatiche, gli dà la possibilità di vedere Shakespeare, diciamo così, in azione, cioè nel suo momento creativo, là dove inventa o accetta o si discosta dai suoi predecessori italiani, e insomma ricrea la storia che gli altri gli hanno tramandata.
GERARDO GUERRIERI